MONTEPRANDONE – Si è tenuto presso la sala nuova riunioni di Centobuchi un incontro sul nuovo Piano di Riassetto Analitico sulle emissioni elettromagnetiche (Praeet) o Piano Antenne adottato dall’Amministrazione comunale di Monteprandone.
All’incontro, voluto per informare la cittadinanza, campo erano presenti il sindaco Sergio Loggi, l’assessore al decoro urbano Fernando Gabrielli e il consigliere con delega all’ambiente Sergio Calvaresi, Riccardo Ricci responsabile P.R.A.E.E.T. srl ditta che ha redatto il piano e Giuseppe Teodoro consulente degli enti locali per la gestione delle politiche di contenimento dell’inquinamento elettromagnetico e vicepresidente dell’associazione “Ecoland Italy”.
Durante l’incontro i tecnici hanno illustrato in dettaglio le diverse modifiche intervenute nella normativa nazionale sul tema e gli ambiti di competenza dei Comuni spiegando che gli obiettivi del piano adottato dal Monteprandone sono due: uno garantire la copertura del servizio assicurando il corretto insediamento urbanistico delle Stazioni Radio Base per la telefonia mobile, minimizzando il rischio dei campi elettromagnetici per la popolazione e scongiurando il fenomeno dell’ “antenna selvaggia” e l’altro applicare il principio di precauzione a tutela della salute dei cittadini.
“Dalle misurazioni effettuate per redigere il nuovo Piano abbiamo scoperto che, su tutto il territorio, il valore delle emissioni elettromagnetiche riscontrato è dieci volte più basso del limite di 6 v/m che è il valore di attenzione fissato dalla normativa Italiana – ha dichiarato il consigliere Sergio Calvaresi – a questo valore, giudicato buono dai tecnici, si aggiunge l’approvazione del nuovo Piano Antenne ovvero regole certe da applicare in caso di nuove richieste di installazione di stazioni radio base utilizzate dai gestori telefonici. Regole che, inspirate al principio di precauzione, si pongono l’obiettivo principale della tutela della salute dei cittadini, in particolare dei più giovani. L’impegno dell’Amministrazione non finisce qui – ha concluso Calvaresi – per i prossimi tre anni, infatti, i tecnici monitoreranno il territorio per verificare che la situazione resti invariata”.