GROTTAMMARE – Quando la scuola diventa un vero e proprio centro culturale, ampliando l’abituale insegnamento anche a vicende o pensieri più ampi.
Si è svolta, al Teatro delle Energie di Grottammare, la proiezione del docufilm “L’ultima partita di Pasolini”, evento organizzato dall’Iis Fazzini-Mercantini di Grottammare nell’ambito di un progetto che ha riguardato sia i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, sia l’Educazione Civica.
Nell’estate del 1959 Pier Paolo Pasolini attraversa la Riviera delle Palme, lasciandone traccia nelle pagine dattiloscritte de “La lunga strada di sabbia”. Il 14 settembre del 1975, un mese e mezzo prima di essere assassinato, ritorna a San Benedetto del Tronto per disputare allo stadio “Fratelli Ballarin” quella che forse è la sua ultima partita di calcio, sport di cui era un grande appassionato. In entrambe le occasioni ha modo di descrivere lo sviluppo sociale, economico e turistico del nostro territorio, con la sua consueta lucidità e non privo di una corrosiva lungimiranza.
All’incontro hanno partecipato, oltre al regista stesso, gli studenti delle classi quarte e quinte dell’indirizzo “Turismo” e la classe quinta dell’indirizzo “C.A.T.” accompagnati dai rispettivi insegnanti.
Dopo il saluto della Dirigente Scolastica Sabrina Vallesi, alla tavola rotonda e al successivo dibattito sono intervenuti i docenti Antonio Tricomi, uno dei massimi esperti nazionali sulla figura di Pier Paolo Pasolini, e Rosanna Listrani, esperta teatrale e memoria vivente di tante storie del territorio. Numerosi gli interventi degli studenti che hanno contribuito a delineare i tratti significativi dello sviluppo del nostro territorio, partendo dagli anni ‘60, attraversando gli ossimorici “anni di piombo”, fino al “reflusso” degli anni ‘80.
Nel percorso sono emerse le coordinate storiche di quel boom economico che nel Turismo ha avuto una delle sue principali manifestazioni, anche a livello sociale, e che in San Benedetto del Tronto ha trovato una culla di particolare interesse. Pasolini, del quale nel 2022 ricorre il centesimo anniversario della nascita, ha indirizzato la lettura di tali coordinate con spirito critico, talvolta cinico, all’interno della sua personale visione anticapitalistica, lamentando già a suo tempo la mancanza nel nostro territorio di una “intelligenza storica”. Quella che il percorso “Sulle tracce di Pasolini” vuole stimolare in tutti gli studenti che ne stanno prendendo parte.