Dopo le diffide dell’Associazione Luca Coscioni al governo e all’Azienda Sanitaria delle Marche per i casi di Mario e Antonio, il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto chiedendo alle Regioni di attivarsi affinché quanto stabilito dalla Corte costituzionale in materia di suicidio assistito venga rispettato.
Il 9 novembre il ministero aveva indirizzato una nota alla Conferenza Stato-Regioni, chiedendo una “concreta attuazione a quanto statuito dalla Corte costituzionale”, imponendo un termine di 60 giorni per individuare dei comitati etici ai quali le strutture sanitarie possano fare riferimento per attuare percorsi di suicidio medicalmente assistito.
Questo termine è però scaduto il 10 gennaio, senza che nulla sia stato fatto.
L’ennesimo colpevole ritardo delle istituzioni, iniziato nel Novembre 2019 con il mancato rispetto di quanto stabilito dalla sentenza della Consulta nel caso Cappato/Antoniani.
Antonio e Mario, entrambi tetraplegici, sono in attesa ormai da oltre un anno e mezzo che si sblocchi il loro iter per l’accesso al suicidio assistito nelle Marche. Noi continuiamo ad essere al loro fianco perché i loro dritti vengano rispettati, ritenendo necessario e urgente un intervento del ministro della Salute per interrompere questa violenza di Stato