ANCONA – Il Questore di Ancona ha emesso un provvedimento di chiusura del locale Venus Bar sito a Montemarciano, di cui è titolare K. J. di 37 anni.
Alcune verifiche effettuate dalla locale Divisione Pasi avevano permesso di accertare infatti come nella pagina Facebook del citato locale, lo stesso veniva pubblicizzato non come semplice Bar, ma come “Exclusive Night Club”, “Locale Notturno – Servizio di intrattenimento per adulti – Dance Studio” e così descritto “Il… è uno dei più grandi Night Club del centro Italia: la sua atmosfera raffinata ed elegante vi farà trovare tutto ciò che desiderate, dal desiderio di relax a quello di evasione…”.
Alla luce di ciò, personale della Questura di Ancona e del Commissariato Ps di Senigallia effettuava un controllo amministrativo del locale, accedendo, in una prima fase, senza qualificarsi, fingendosi avventori.
Gli agenti operanti venivano subito indirizzati da un addetto del locale posto all’ingresso dello stesso, ad entrare in una sala ove era presente un bancone bar e dove vi erano una decina di ragazze che si presentavano vestite con indumenti particolarmente sexy e succinti, e che erano sedute in evidente attesa dei primi clienti. Nella circostanza il personale dipendente chiedeva ad un cameriere cosa si poteva ordinare e questi rispondeva che una bevuta assieme alle ragazze sarebbe costata 15 euro e che, se avessero consumato altre bevande in seguito, ci sarebbe stata la possibilità di entrare con loro nel “privé” con un sovrapprezzo pari a 150 euro. Gli agenti consumavano una bevanda e si dirigevano presso i divanetti della sala. Dopo qualche minuto si avvicinavano due ragazze cubane che si sedevano accanto ai due operatori per intrattenerli. In sala vi era musica a volume sostenuto, che fuoriusciva da una consolle sovra-elevata che veniva diffusa da un soggetto addetto a fare il deejay. In un’area del locale, erano stati effettivamente realizzati alcuni camerini, arredati come “privè” con pareti mobili e, all’interno, dei divanetti e tavolini che servivano per ospitare i clienti con le ragazze per trascorrere momenti “intimi”. A quel punto gli agenti si qualificavano e in ausilio i colleghi che erano rimasti fuori dal locale.
Le ragazze che intrattenevano i clienti erano state ingaggiate come “figuranti di sala”, attività che già depone per l’allestimento, di fatto, di un’attività di spettacolo e intrattenimento come tale assolutamente non compatibile con la reale attività autorizzata di esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande. All’ingresso del locale, con indosso una casacca recante la dicitura “Security” veniva identificato un uomo con mansioni di addetto antincendio, R.F, risultato, oltre che con pregiudizi di Polizia per furto, lesioni personali, possesso ingiustificato di chiavi alterate o oggetti atti ad offendere, anche non regolarmente assunto da una società di servizi fiduciari di Monte San Vito.
L’Ispettorato Territoriale del lavoro di Ancona, il cui personale dipendente era presente durante il controllo unitamente a quello di Polizia amministrativa, ha provveduto a contravvenzionare la titolare del locale poiché, su dieci dipendenti presenti nel locale come figuranti di sala, tre risultavano essere non regolarmente assunte. Nel contempo veniva contestata la mancata assunzione anche dell’addetto antincendio sopra indicato e irrogata la sanzione della sospensione di entrambe le attività (Bar e società “BD”), con il contestuale pagamento di una somma a titolo di illecito amministrativo pari ad euro 2.500 per ogni posizione lavorativa irregolare riscontrata.
Alla luce dei sopra menzionati accertamenti, il personale della Squadra Amministrativa e di Sicurezza procedeva a contestare alla titolare del locale la violazione dell’art. 666 c.p. per mancanza di licenza ex art. 68 T.U.L.P.S. che prevede, oltre al pagamento di una sanzione amministrativa da euro 258 a 1549 che l’Ente titolare (il comune di Montemarciano) disponga sempre la cessazione dell’attività in difetto di licenza.
Ma la trasformazione non autorizzata di un pubblico esercizio di somministrazione in un locale di pubblico spettacolo è abuso anche penale, per il quale personale della Divisione Pasi procederà con il deferimento all’AG della titolare per il reato previsto dall’art. 681 CP.
Peraltro, sia la titolare che il suo compagno nonché ex socio del locale, G.R. risultano già indagati per falso e per avere organizzato attività di pubblico spettacolo senza autorizzazione. GR annovera precedenti per porto abusivo di armi, bancarotta fraudolenta, ed è attualmente recluso per l’esecuzione definitiva di una pena.
Inoltre il locale già in passato era risultato non in regola con le norme di sicurezza e con le direttive in materia di pubblico spettacolo, nonché per essere frequentato da numerosi soggetti pregiudicati.
Per tali motivi il Questore di Ancona, in data 25 luglio 2020 ne aveva disposto la chiusura ex art. 100 TULPS per 15 giorni. Preso dunque atto dunque che il locale ha continuato ad effettuare pubblico spettacolo in assenza di idonea licenza ex art. 68 T.U.L.P.S., e che la prosecuzione dell’attività, svolta senza i necessari requisiti di Legge, metteva a rischio la pubblica incolumità degli avventori e del personale dipendente, creando potenzialmente situazioni di grave pericolo che potrebbero sfociare in eventi funesti, come già avvenuto in passato, il Questore ne ha nuovamente disposto la chiusura per venti giorni.
I sigilli sono stati posti stamattina dagli uomini della Squadra amministrativa e di sicurezza della Questura e del Commissariato Ps di Senigallia.