Sopralluogo dei tecnici questa mattina, sui luoghi della tragedia, a Rigopiano, dove sono intervenuti i quattro esperti nominati dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea. Daniele Bocchiola, Giovanni Menduni, Claudio e Marco Di Prisco hanno il compito di raccogliere tutti gli elementi utili per far chiarezza sul nesso tra sisma e valanga. Si tratta di un passaggio tecnico importante. Sul posto c’era anche Giampaolo Matrone, uno degli 11 superstiti del disastro del 18 gennaio 2017, in cui morirono 29 persone.
“È stata la mano soprattutto dell’uomo che ha creato tutto quello che è successo. L’ho ripetuto sempre dal primo giorno, e la cosa brutta è che tutte le persone che sono indagate, e sappiamo che sono colpevoli, e alla fine uscirà fuori, stanno beate al loro posto”, ha detto Matrone, che nella tragedia ha persola moglie Valentina. Mancava a Rigopiano dal 2018. “Avevo detto che sarei tornato quando lo sentivo”, ha spiegato, “e oggi sono tornato perché è una giornata molto importante per i periti e so che vuol dire, ma so come è andata quel giorno.
C’è però il dispiacere che non sia stato dato il permesso a noi familiari di entrare. Quando vieni qui comunque ti tremano le gambe, ti tremano gli occhi e rivedere la montagna, la valanga e rivedere le macerie mi fa molto brutto. Chiediamo veramente di accertare la verità, ma noi lo sappiamo che non è stato il terremoto e non è stata la neve”.
Foto repertorio cerimonia 18 gennaio 2022