ASCOLI PICENO – La Rsu e le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpi, Fials e Ugl Salute della provincia di Ascoli Piceno hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale dipendente e hanno programmato “eclatanti iniziative di protesta affinché cessi la discriminante attribuzione di risorse finanziarie perpetrate per decenni in un territorio in cui è insediata oltre il 50% della sanità privata delle Marche a dimostrazione di quanto sia poco competitivo il servizio sanitario pubblico”.
E’ quanto emerso nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi dalle organizzazioni sindacali della sanità pubblica. Le criticità evidenziate riguardano in particolare il “lavoro straordinario imposto senza il pagamento di alcun compenso bensì indennizzato, a futura memoria, con riposi compensativi i quali, cumulati alle giornate di ferie, hanno prodotto un credito, per tantissimi dipendenti, di oltre 90 giorni di congedo ordinario” – ha detto il segretario della Cisl Giorgio Cipollini -. Le lamentele riguardano anche i turni di riposo cancellati, le giornate di permesso autorizzate a condizione che i dipendenti non si allontanino dal Comune di residenza in quanto possono essere richiamati in servizio in qualsiasi momento; l’indennità per malattie infettive concessa non a tutti gli operatori del reparto, ma solo a chi è costretto a rimanere a casa, in quanto infetto da Covid 19; retribuzioni sostanzialmente inferiori a quelle dei colleghi delle altre Aree vaste delle Marche a causa della mancata assegnazione di progressioni economiche orizzontali; attribuzione di performance individuale per 693,25 euro annui in meno rispetto ai colleghi delle altre province; diritti contrattuali violati per anni; mancata applicazione di istituti economici sanciti dal Ccnl”.
“In 19 anni di gestione Asur, che avrebbe dovuto armonizzare la qualità del servizio sanitario ed il trattamento economico del proprio personale, ai dipendenti dell’Area vasta 5 sono stati assegnati ben 28.319.262,50 euro in meno rispetto ai colleghi delle altre Aree Vaste della Regione, corrispondenti ad euro 13.171,75 per ciascun operatore” accusano i sindacati.