Continua ad esercitare la sue funzioni il dottor Ettore Picardi in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, ma la sua nomina a procuratore capo di Teramo è stata ritenuta nulla dal Tar del Lazio che ha accolto il ricorso proposto dal Procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio. I giudici hanno ritenuto violati i «principi in ordine alla considerazione degli indicatori attitudinali» previsti per l’assegnazione dell’incarico. Secondo Di Florio, il Csm avrebbe «sminuito» il suo profilo professionale e non avrebbe dato il giusto peso al suo incarico di capo di una procura, esperienza che sarebbe del tutto assente nel curriculum del concorrente. Il Tar ha ritenuto fondato il motivo di ricorso, perché le valutazioni del Csm «non si pongono in linea con la normativa di riferimento e con i principi affermati dalla giurisprudenza sulla ponderazione degli elementi da considerare ai fini della nomina. Il Csm ha stimato più rilevanti le esperienze del dott. Picardi, nello svolgimento delle funzioni requirenti in secondo grado e nel coordinamento delle procure del distretto in materia ambientale, al fine di dedurne un’attitudine specifica direttiva che non appare, però, idonea a bilanciare l’effettiva esperienza direttiva del ricorrente». Il dottor Picardi è nato a Napoli nel 1963 e vive a San Benedetto del Tronto. Ha lavorato come magistrato ad Ascoli Piceno dal 1991 al 2013. Tra i tanti processi che ha seguito c’è quello sulla Sanitopoli in Abruzzo ma Picardi è stato anche il Pubblico ministero che ha condotto nel 2011 l’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea, per il quale il marito Salvatore Parolisi sta scontando una condanna a 20 anni di reclusione. Dal febbraio 2013 è stato in servizio a L’Aquila fino alla nomina a procuratore capo di Teramo arrivata nel dicembre 2021.