SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Roberto Renzi ha aspettato fino all’ultimo Sante Alfonsi. E anzi pare che il presidente della Samb fosse convinto, dopo la riunione di ieri a Roma, che il tecnico sambenedettese sarebbe rimasto, accettando la sua decisione di respingerne le dimissioni.
Ma Renzi si sbagliava: dimissioni irrevocabili si è sentito dire oggi all’ora di pranzo. Alfonsi non si è visto al Samba Village, dove poi sarebbe andato in scena un confronto accesissimo con la squadra e il preparatore dei portieri Stefano Visi.
Renzi in ogni caso si era cautelato, lavorando comunque al piano B. L’idea di richiamare Fabio Prosperi non lo avrebbe nemmeno sfiorato (i rapporti si erano sfilacciati e poi sarebbero dovute saltare troppe teste all’interno dello spogliatoio). No, il piano di riserva era Manolo Manoni. Il 45enne tecnico nato a Jesi, grottammarese d’adozione, per il dopo Alfonsi. In carriera Manoni ha collezionato le esperienze nei dilettanti proprio con il Grottammare, la Sangiustese e il Castelfidardo.
Domani, mercoledì, dovrebbe esserci l’investitura ufficiale e nel pomeriggio la prima seduta di lavoro per Manoni, sempre al Riviera delle Palme da spettatore quest’anno. Terzo allenatore della stagione e terzo cambio, dopo Alfonsi, Prosperi e l’Alfonsi-bis. Un altro capitolo del disgraziatissimo campionato della Samb.