Un video sugli ultimi istanti di vita di Alika Ogorchukwu. Oggi, nel corso della prima udienza per l’omicidio dell’ambulante nigeriano ucciso a botte in strada a Civitanova Marche il 29 luglio 2022, sono state proiettate le immagini in cui si vede la colluttazione che ha portato alla morte dell’uomo, per la quale è imputato Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo – operaio di 33 anni, presente in aula. E davanti ai giudici della Corte d’Assise di Macerata – presidente di sezione Roberto Evangelisti – si è seduta in qualità di parte civile, anche la moglie di Alika, Charity Oriachi, che più volte è scoppiata in lacrime davanti alle immagini che hanno ripreso gli ultimi istanti di vita di suo marito. Alika fu aggredito dopo che aveva chiesto, in modo insistente, l’elemosina a Ferlazzo e alla sua compagna. Dopo che si era allontanato l’imputato lo ha rincorso, lo ha colpito con la stampella con cui il nigeriano si aiutava per camminare, e, una volta caduto a terra, gli è salito sopra a cavalcioni, bloccandogli la testa e collo. I giudici hanno ammesso la costituzione di parte civile anche di 4 cognati dell’ambulante ucciso, mentre hanno rigettato la richiesta di un’associazione nigeriana. “Stamani sono stati ascoltati dal pm Claudio Rastrelli, l’ispettore De Renzis e un altro agente della polizia che intervennero il giorno della tragica aggressione, in particolare De Renzis ha guidato la visione delle immagini immortalate dal sistema di video sorveglianza della città di Civitanova, sia quelle riprese dai telefonini dei passanti”, ha raccontato la moglie di Alika, Francesco Mantella. “Immagini che per la prima volta venivano viste dalla mia assistita che ne è rimasta particolarmente scossa”, ha aggiunto il legale. Ferlazzo, difeso dall’avvocatessa Roberta Bizzarri, è apparso particolarmente provato. Prossima udienza fissata subito dopo le festività pasquali, il 12 aprile alle ore 12, quando saranno ascoltati altri testimoni