Ha sparato da una distanza ravvicinata Andrea Marchionni. Non più di mezzo metro. Un colpo secco, a bruciapelo, finito dritto nella fronte della cognata Marina Luzi, che non le ha lasciato scampo. E’ quanto emerso dall’autopsia sul corpo della mamma di 40 anni, che si è svolta all’obitorio di Fano, al termine della quale il magistrato ha concesso il nullaosta per i funerali della donna, che si terranno questo pomeriggio alle 16 nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Fossombrone. Marchionni, 47 anni, sottopossto in giornata davanti al gip del tribunale di Urbino, all’udienza di convalida dell’arresto per omicidio volontario, è rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi. Una tragedia avvenuta martedì mattina nella villetta bifamiliare in via Pirandello, nelle campagne di Fossombrone. L’uomo, che abitava da solo al piano superiore dell’abitazione, avrebbe sparato a bruciapelo quando la cognata gli è apparsa sull’uscio di casa al piano terra della villetta, dove viveva insieme al marito Enrico e alla loro figlia di due anni, che al momento dello sparo si trovavano nella piscina casalinga. Il 47enne deteneva legalmente la pistola semiautomatica, con la quale ha confessato di avere ucciso Marina, presentandosi alla caserma dei carabinieri impugnando ancora la Beretta 98. Aveva ottenuto la licenza di detenzione di arma a uso sportivo. Nel 1994, l’uomo aveva prestato servizio militare come volontario, scegliendo i Bersaglieri. E aveva inoltrato domanda per i Carabinieri, ma poi non si era concretizzata. I carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dalla procura urbinate, hanno sequestrato all’uomo il pc e il cellulare contando di poter trovare nelle memorie risposte, anche parziali, sul movente dell’omicidio, ancora ignoto. Gli investigatori hanno escluso motivi passionali ed economici, non ci sono mai stati diverbi familiari sfociati in segnalazioni formali o interventi. Si scava nella vita di Marchionni, una figura introversa e sfuggente, senza relazioni stabili e legami di amicizia, che svolgeva lavori saltuari, coltivando la sua passione per la pittura, come autodidatta. Nel 2019 la madre, alla quale era molto legato, prima che lei si trasferisse, lo aveva spinto ad allestire un mostra. Il Covid aveva azzerato tutto, isolandolo sempre di più in quell’appartamento di via Pirandello. Fino al tragico epilogo di martedì mattina.