PESARO – E’ stata accolta dal tribunale dei minori di Pesaro la richiesta arrivata da una coppia di uomini di una duplice paternità. E’la prima sentenza nelle Marche, il bimbo, di circa un anno, ora ha due papà, una decisione che viene definita di portata storica. I due uomini, un 30enne e un 40enne pesaresi, entrambi liberi professionisti, hanno avuto il bimbo grazie a una gestazione per altri. L’’attuale padre biologico aveva donato il seme a San Diego. Rientrati a Pesaro c’è stata una lunga epopea legale, per l’adozione del bimbo, che risulta essere un cittadino americano, con un certificato di nascita di entrambi i genitori e con il doppio cognome. L’obiettivo in Italia della coppia era la bigenitorialità, ma molti tribunali hanno impugnato le trascrizioni con la doppia paternità. Ufficialmente solo il padre genetico è stato riconosciuto come il papà del bambino. Così l’unica strada in Italia era quella che l’altro adottasse il piccolo, soluzione consentita dalla Corte Costituzionale della Cassazione. Il tribunale dei minori ha mandato un assistente sociale per conoscere la coppia e relazionare. E’ stato espresso un parere favorevole, così come il pm non ha messo ostacoli. “Come Arcigay Agorà Pesaro-Urbino non possiamo che essere molto felici per la coppia pesarese composta da due uomini che finalmente viene riconosciuta legalmente con il loro figlio come una famiglia, quale è – dice il Presidente Arcigay Pesaro-Urbino Giacomo Galeotti – Il bambino nato tramite gpa (gravidanza per altri, utilizzata per oltre il 90% dei casi da coppie eterosessuali) negli Stati Uniti ora è più tutelato, ha riconosciuti entrambi i genitori e non solo quello biologico e vanta su di loro diritti così come i genitori vantano diritti e doveri sul bambino. La Cassazione e tutti gli esperti che hanno dato parere positivo all’adozione speciale confermano ancora una volta, dopo le ricerche scientifiche, che la frase “Un bambino ha bisogno di un padre e di una madre” non è altro che una chiacchiera da bar fatta senza cognizione della psicologia e della pedagogia. Un bambino ha bisogno di qualcuno che lo ami e che si prenda cura di lui. In Italia manca una legge che tuteli le famiglie omogenitoriali sin dalla nascita del bambino e obbligarci al percorso di adozione è una discriminazione. Chiediamo la trascrizione immediata di tutti i certificati di nascita di bambini nati da coppie omogenitoriali all’estero anche in Italia e il matrimonio civile con il diritto all’adozione: non possiamo lasciare ad un singolo tribunale la scelta che riguarda i genitori di un minore ma va normata a livello statale a favore della pluralità delle famiglie. Tra un anno questa storia potrebbe finire con la galera per altre coppie se passasse la legge che rende la gpa un reato universale: perché non normarla come hanno fatto tanti paesi occidentali? Per fare in modo che non ci sia alcuna forma di sfruttamento ma solo la scelta libera di donne libere di fare del loro corpo ciò che vogliono come donare la possibilità ad un’altra persona di diventare genitore. Un atto di grande generosità che non può essere denigrato a mercificazione per una ignorante ideologia che esclude sempre il parere delle dirette interessate: in questo caso, le persone gestanti”.