ANCONA – In un anno sono state spese parole di ogni genere per raccontare il dramma di quella maledetta notte del 15 settembre.
Una tragedia costata la vita a 13 persone che in queste ore ha restituito anche il corpo di Brunella Chiù.
Una catastrofe che ha messo in ginocchio innumerevoli aziende e famiglie, alcune tuttora sfollate, sbalestrate e gravemente ferite dai danni milionari provocati. Una stima esatta è ancora incalcolabile, ma sicuramente vicina ai due miliardi di euro.
Una sciagura che ha rovinato psicologicamente decine e decine di persone, che a distanza di 365 giorni continuano a rivedere nelle loro menti acqua e fango che distruggono e devastano tutto.
Una disgrazia che ogni volta che piove non fa dormire gli alluvionati che ai nostri microfoni hanno gridato in questi 12 mesi le loro ragioni e rivolto centinaia di appelli per dire: vi prego, fate in modo che non accada più, fate qualcosa per davvero, non promettete se non potete mantenerlo.
Oggi, su tutto e sopra di tutto, è però la giornata del ricordo, della riflessione, della commemorazione di coloro che non ci sono più e che, chissà, da lassù vorrebbero dire tante cose…
“Non c’è stato un giorno nell’arco di questo anno – afferma a Vera Tv il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli – in cui non abbiamo pensato a quello che è accaduto il 15 settembre scorso. Abbiamo ben presente davanti ai nostri occhi le immagini e le scene di quello che è successo. Siamo recentemente tornati ad Ostra, a parlare con alcuni familiari delle vittime e con gli amministratori, perché credo che il dramma subito da questo territorio è qualcosa che nessuno potrà mai cancellare. Ora dobbiamo lavorare per la messa in sicurezza, ma quel dramma resta e farà parte in maniera indelebile della storia drammatica del nostro territorio”.