Nessun infermiere per il figlio di 8 anni con la tracheostomia: così mamma Giulia veglia su di lui

ANCONA – Giulia Gambini ha un bambino di otto anni affetto da una malattia neurologica non diagnosticata. Il piccolo non vede, non cammina e ha bisogno di continui accudimenti. Lei si è trasferita con suo marito e l’altra figlia più piccola da Roma ad Ancona, sua città d’origine, per avere una dimensione più a misura d’uomo o forse, dovremmo dire, di bambino. La burocrazia però è tanta e avere un infermiere fisso a scuola che curi il bambino non è compito facile.

Giulia Gambini

Da cinque mesi questa famiglia ha fatto richiesta per avere un infermiere che si prenda cura del piccolo ma al momento ancora non è stato fatto nulla. Grazie ai lavori flessibili, sono i genitori ad alternasi a scuola. Una soluzione tampone nell’attesa di ricevere assistenza professionale. “Mio figlio – spiega Giulia Gambini – nel tempo è peggiorato e quest’anno è stato operato subendo una tracheostomia e ha messo la peg (gastrostomia endoscopica percutanea ndr). Per andare a scuola il bambino ha necessità di essere assistito. Ne ha il diritto così come ha il diritto di avere un infermiere che lo assista in caso di necessità se ha bisogno di essere aspirato o cambiato”.

Gambini ha trovato la grande disponibilità della scuola elementare che frequenta il figlio: “Siamo – spiega – in un’aula accanto a lavorare. Quando serve poi entriamo per assisterlo ma a lungo andare non è una soluzione sostenibile”. La scuola è iniziata il 13 settembre e “ad oggi non abbiamo alcuna assistenza infermieristica a scuola”. La famiglia è riuscita ad ottenere dalla prossima settimana “sei ore settimanali” quando “l’orario scolastico è di 27 ore”. Poi conclude: “I diritti all’assistenza e allo studio sono innegabili. Lui va volentieri a scuola, ha tanti amici e in poco tempo è migliorato tantissimo”.