Il consiglio dei ministri ha approvato il nuovo dpcm che entrerà in vigore sabato 16 gennaio. Si è svolto in mattinata il confronto tra il Governo e le regioni, prima del varo ufficiale del decreto, che resterà in vigore fino al 5 marzo. Tra le restrizioni principali c’è il divieto di spostamento, in entrata e in uscita tra le diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Tale divieto sarà valido fino al 15 febbraio, anche per le zone in fascia gialla. Resta consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di 14 anni e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. In pratica, la stessa regola che era valida nel periodo natalizio. Confermato il coprifuoco tra le 22 e le 5. Previste nuove soglie per definire le fasce: si va in zona arancione con RT 1 o con un rischio complessivo alto, mentre si va in zona rossa con Rt 1.25. Prevista anche la zona bianca, in cui si entrerà in base ad una serie di condizioni: tre settimane di fila con un’incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt sotto l’1 e rischio basso. Per impedire assembramenti in strada e movida il Governo pensa di vietare l’asporto di cibi e bevande dai bar dopo le 18. Consentita solo la consegna a domicilio. Una misura che non riguarderà, però, i ristoranti.