Striscioni, fumogeni, volantini oggi davanti allo stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno “per dire che la ricerca scientifica deve essere pubblica, che l’accesso al vaccino Sars-CoV2 deve essere libero e gratuito, che la proprietà intellettuale va immediatamente sospesa, che i brevetti vanno espropriati, resi pubblici e utilizzati per la produzione di vaccini su larga scala”.
Un’iniziativa messa in campo dall’Ambasciata dei Diritti e dai Centri sociali delle Marche, ma simbolica, poiché nel sito di Ascoli si producono altri tipi di farmaci, tra cui il Viagra.
“è inaccettabile che i giganti del farmaco come Pfizer-Biontech, Moderna o AstraZeneca facciano profitti su quello che oggi si può tranquillamente definire un bene primario”.