Pescara capofila del centro-sud e nella prima fascia dei capoluoghi più virtuosi d’Italia per la sostenibilità economica, sociale e ambientale. È quanto emerge dai dati diffusi dal Cerved che vedono sul podio Bolzano, Milano e Bologna.
«Il Rapporto Italia Sostenibile 2021 elaborato dal Cerven – così il sindaco Carlo Masci – è un primo e autorevole riconoscimento a quella che è una nostra precisa filosofia politica e di buona amministrazione. Tra le voci oggetto di elaborazione dati spicca quella dell’ambiente, che ci colloca al sedicesimo posto su scala nazionale, ma non va trascurato neppure l’aspetto della sostenibilità sociale, dove siamo quarantasettesimi. Quanto all’economia, col 65°, abbiamo ampi margini di miglioramento. Il risultato complessivo, a ogni modo, ci colloca in pole position di tutto il Meridione e questo ci conforta nelle scelte già compiute e in quelle che stiamo mettendo in cantiere con la finalità precisa di innalzare il livello della qualità della vita agendo su tutte le leve che possano rendere Pescara competitiva nelle sfide della modernità ma col rispetto dell’ambiente urbano».
Cerved indica che il capoluogo-modello risulta essere quello di Bolzano, con punteggi molto elevati nella propensione all’investimento e all’innovazione, nella solidità finanziaria delle imprese, nelle dinamiche occupazionali, nella distribuzione della ricchezza, nell’assistenza alle famiglie, nella condizione degli anziani, nella tutela del territorio e nella gestione del rischio idrogeologico. Non può stupire Milano, prima nella sostenibilità economica e al terzo in ambito sociale, grazie a un sistema economico robusto e competitivo, con elevata propensione all’investimento e all’innovazione, alti livelli per trasformazione digitale, nella rete infrastrutturale, nel capitale umano e nella formazione. Il rapporto rileva una forte eterogeneità nel territorio, con 17 province eccellenti, caratterizzate da un livello di sostenibilità elevato ed equilibrato (cluster della solidità), 22 province che viceversa evidenziano forti debolezze nelle tre dimensioni (cluster della fragilità), 28 province che hanno una priorità di sostenibilità economica, 12 con criticità sugli aspetti sociali e 26 province che hanno problemi soprattutto sul profilo ambientale. La mappa conferma l’esistenza di un netto divario tra il Nord e il Sud del Paese, con una forte correlazione tra la dimensione economica e quella sociale e ambientale: le aree con un più robusto sistema produttivo delle regioni settentrionali riescono a garantire ai cittadini occupazione e redditi, con prestazioni di welfare migliori e maggiori investimenti nella tutela dell’ambiente e del territorio.