JESI – A nove anni di distanza Stefano Cerioni torna a guidare il fioretto Azzurro. Dunque un altro jesino – dopo Mancini – in Nazionale.
Cerioni è uno dei tasselli dell’anno zero della scherma. Ieri, dopo l’Olimpiade più nefasta della storia, il ribaltone della Fis: via Andrea Cipressa, Giovanni Sirovich e Sandro Cuomo, ecco Gigi Tarantino, Dario Chiadò e Cerioni, appunto. Che sulla panchina Azzurra si era già seduto dal 2005 al 2012 (dal 2008 guidò anche le donne), con successo: tre ori, un argento e un bronzo ai Giochi di Londra.
Dopo la parentesi in Russia, Cerioni, classe 1964, fiorettista degli anni Ottanta, medaglia d’oro ai Giochi di Seul, ritrova la Nazionale. Davanti a lui il trienno che porta all’Olimpiade in Francia. “Gran parte del gruppo mi conosce. Mettiamoci al lavoro. Mancini? Un esempio. Anche nella scherma dovremo creare un bel gruppo” sono state le prima parole di Cerioni, terzo Ct marchigiano insieme al Mancio e a Davide Mazzanti del volley femminile.