ANCONA – Nella ricostruzione privata si è registrata un’accelerazione nell’ultimo anno, anche grazie alla semplificazione normativa favorita dal Commissario straordinario Giovanni Legnini: 3.137 pratiche in più presentate sulle 11.829 totali in cinque anni (+36%), 3.326 decretate (+80,7%) su un totale di 7.445, 1.307 concluse (+63,1%) sul totale di 6.730.
A cinque anni dal sisma del 2016, nelle casette Sae ci sono ancora 16.275 persone contro i 18.096 dell’ottobre 2020.
La regione Marche ha subito il 61% del danno complessivo derivante dal sisma (che ha coinvolto anche Abruzzo, Lazio e Umbria), riguardando il 40% del territorio regionale, tre province, 86 comuni.
Sono 34mila le pratiche di ricostruzione ancora attese per 46mila edifici danneggiati complessivamente. Per quanto riguarda invece le 4.220 tonnellate di macerie, con l’aiuto dello Stato, la Regione cercherà di semplificare le norme per usare gli aggregati riciclati per il tombamento delle cave in ossequio al principio di economia circolare e creare piazzole di stazionamento appositamente autorizzate per il deposito.
Questa mattina intanto, 26 ottobre, all’università di Camerino incontro importante organizzato dall’Anci con il commissario Legnini per un bilancio a cinque anni dal sisma che ha colpito i Comuni del Centro Italia.
Le esperienze dei sindaci, l’impegno delle comunità locali e delle aziende nella fase della ricostruzione ma anche le prospettive future per la ripresa. Questi i temi al centro dell’appuntamento nazionale “Il sisma 2016 del Centro Italia, cinque anni dopo”.