SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono passati ben 13 giorni dal voto favorevole del Consiglio Comunale alla desecretazione del fascicolo inerente la Commissione d’Indagine sul prato del Riviera delle Palme. I lavori, commissionati dall’ex presidente della Samb Domenico Serafino, furono pagati solo con un acconto e i restanti 466 mila euro, fallita la società calcistica, sono richiesti dalla Powergrass Srl di Milano al Comune di San Benedetto per indebito arricchimento.
Di seguito un comunicato della lista civica di sinistra Cambia San Benedetto.
Non possiamo non rimanere sconcertati per quanto sta accadendo sulla questione della desecretazione della relazione della Commissione di Inchiesta del Consiglio Comunale per i lavori fatti allo Stadio Riviera delle Palme.
A seguito di nostra richiesta tramite comunicato stampa, fu avanzata dalla Consigliera Barlocci la questione nel Consiglio Comunale del 12 febbraio scorso, tramite una mozione nella quale si chiedeva la desecretazione degli atti e la loro pubblicazione.
Nella mozione, approvata con 18 voti favorevoli e 6 contrari, vi era scritto: “dispone che tutti gli atti relativi e contenuti nella deliberazione del Consiglio Comunale n.61/2021 […] siano resi immediatamente pubblici […]”.
Alla data di oggi, 24 febbraio, quindi dopo ben 12 giorni, gli atti sono ancora secretati e non è possibile l’accesso e la consultazione degli stessi. Sui giornali abbiamo letto le dichiarazioni della stessa consigliera Barlocci che rivendicando quanto approvato con la sua mozione affermava che oggi (24 febbraio) la relazione “sarà aperta ai consiglieri”.
Le nostre considerazioni sono le seguenti:
1. La mozione non invita, ma dispone, la pubblicazione degli atti, e quindi in virtù del fatto che il Consiglio è sovrano sui propri atti, il Presidente insieme al Segretario devono dare seguito a quanto disposto.
2. Stupisce e inquieta questa “resistenza” degli uffici, che sembra trasparire da quello che viene scritto sui giornali, perché non avremmo mai pensato che gli organi deliberativi e quindi elettivi dovessero sottostare alle figure amministrative, ma casomai il contrario. A che titolo chi ha l’obbligo di eseguire la volontà del Consiglio non ottempera a quanto disposto?
3. Quanto dichiarato dalla Consigliera Barlocci ci risulta molto strano. Che senso ha “aprire” la relazione ai Consiglieri Comunali quando già potevano disporne visto il ruolo che ricoprono, già ben prima dell’approvazione della mozione?
Questo comportamento della Consigliera, della Giunta, e dei dipendenti comunali, ci sembra un gioco delle tre carte. Pretendiamo che la volontà del massimo organo rappresentativo della città sia eseguita, è una questione di trasparenza, di correttezza e di democrazia. Basta giochetti.