SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il “Tesoretto di San Benedetto”: parliamo dell’Area Brancadoro e dello stadio Riviera delle Palme, aree strategiche per la città al momento non utilizzate nel pieno del loro potenziale.
Area Brancadoro per la quale anche la seconda asta fallimentare, lo scorso 3 marzo, è andata deserta: il terzo appuntamento sarà per il 26 maggio prossimo, con un ulteriore ribasso con un prezzo minimo che scenderà al di sotto dei 3 milioni di euro.
L’asta per l’Area Brancadoro si estende per quasi 200 mila metri quadrati. Come disse il sindaco Spazzafumo durante il confronto elettorale di Vera Tv, l’area resta a verde sportivo. In base alle norme del Piano Regolatore, 9.470 metri quadrati possono essere destinati ad “Attrezzature Tecnico-Distributive” e sulla base dell’articolo 49 comma 2 delle Note Tecniche di Attuazione del Prg, per “Attrezzature Tecnico-Distrubutive” si intendono anche “edifici per esposizioni, edifici annonari, macelli, mercati, stazioni per stoccaggio merci, grandi magazzini all’ingrosso, stazioni di deposito merci e automezzi, corrieri e spedizionieri, compresi i servizi inerenti alle attività sopra indicate quali motel, ristoranti, sportelli bancari, eccetera”. L’altezza massima realizzabile è di 10,5 metri, e certo una riduzione del costruito dipende dagli indici di edificabilità.
Resta tuttavia anche la possibilità di uno sfruttamento commerciale, oltre che per la realizzazione di un parco sportivo con strutture all’aperto e al coperto.
Riguardo lo Stadio Riviera delle Palme, abbiamo parlato in merito alla incredibile situazione della “desecretazione” della Commissione di Indagine relativa alla questione del rifacimento del manto erboso. Ma anche della necessità di ripensare lo stadio anche come struttura commerciale e legarlo alle potenzialità della “Cittadella dello Sport”.