LORETO – Il Santuario Internazionale della Santa Casa di Loreto annuncia per il prossimo 14 luglio alle ore 21.30 l’iniziativa “le vie dell’amicizia”, progetto di Ravenna Festival, con il patrocinio della Delegazione Pontificia. L’evento che farà tappa, dopo il Santuario di N.S. di Lourdes, al Santuario della Santa Casa di Loreto nasce dall’amicizia dell’Arcivescovo Delegato Pontificio Mons. Fabio Dal Cin con lo staff del maestro Riccardo Muti fondata sui valori condivisi di pace e solidarietà propri del messaggio della Santa Casa. Riccardo Muti guiderà la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, il Coro Cremona Antiqua preparato da Antonio Greco e il Coro del Teatro dell’Opera Nazionale d’Ucraina “Taras Shevchenko” guidati da Bogdan Plish. La musica che spazierà dal Magnificat di Vivaldi, con il soprano Arianna Vendittelli e il contralto Margherita Sala, alle voci di cento bambini che si levano nell’Ave verum corpus di Mozart, dal Concerto n. 1 K 412 di Mozart affidato al cornista Felix Klieser, allo Stabat Mater e il Te Deum di Verdi, sarà “un ecumenico intreccio di voci, culture e spiritualità che trova unità nella più spontanea delle invocazioni: quella alla Madre, immagine di tutte le madri” (come indicato nel comunicato stampa di Ravenna Festival).
Muti insieme alla consorte e al suo staff, ha fatto visita al Santuario lauretano accompagnato dall’Arcivescovo Mons. Fabio Dal Cin. Nel pomeriggio Muti e l’Arcivescovo hanno presentato l’iniziativa. “Credo che questo evento” ha affermato l’Arcivescovo “sia un messaggio di speranza, di amicizia e di pace. Qui in questo santuario è custodita la Santa Casa, luogo che rappresenta il desiderio di armonia che vive in ogni nostra casa. Da questa Santa Casa anche attraverso il linguaggio della musica riparte un messaggio di pace, di fratellanza e di umanità rinnovata che si ritrova ad affrontare delle sfide che preoccupano: proprio per la presenza di queste preoccupanti sfide come la guerra scoppiata nel cuore dell’Europa, questo momento musicale diventa un’importante occasione per fare spazio alla speranza. La musica diventa un grande veicolo di comunicazione, perché tocca il cuore delle persone e come ogni arte è sempre un riflesso della bellezza di Dio”. Nel suo intervento Muti ha raccontato il significato dei “viaggi dell’Amicizia “appuntamento fisso annuale.
“I nostri viaggi dell’amicizia sono iniziati a Sarajevo in una città devastata e distrutta – ha affermato il maestro Muti – e questo viaggio a Loreto ha un significato ancora più profondo: quando noi portiamo i viaggi dell’amicizia normalmente andiamo verso i luoghi sofferenti per trasmettere un messaggio di amore e spiritualità attraverso la musica. Qui è diverso perché questo luogo non è un luogo di guerra, ma di pace, di profonda spiritualità. Spero che questo messaggio possa giungere in tutto il mondo, non solo nei luoghi dove la Madonna è apparsa, ma soprattutto nei luoghi dove le mamme piangono i loro figli, i loro parenti i loro mariti e i loro nipoti. In un mondo di guerra la musica dovrebbe essere uno degli elementi lenitivi. La musica trova le sue grandi espressioni nel concetto di sinfonia che significa cantare, suonare e fare musica insieme. Il concetto di sinfonia trasmesso ai bambini e ai ragazzi porta al concetto della libertà di ognuno che non deve essere cesura o negazione della libertà dell’altro, ma ognuno con le proprie idee deve concorrere al bene comune che è il bene dell’intera società. Questo è il concetto di un’orchestra. Oggi in un mondo così maltrattato e in gravi condizioni ogni goccia può aiutare. Auspico che questo evento sia una volta più di tutte le altre un messaggio di pace che viene da un luogo di pace”.
Presenti alla presentazione dell’evento anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il sindaco di Loreto Moreno Pieroni. L’evento organizzato da Ravenna Festival con il patrocinio della Delegazione, oltre ad essere un momento di arte e musica, rappresenta dunque un tempo di riflessione e invocazione alla Madre di Dio, affinché interceda per il cessate il fuoco non solo in Ucraina, ma in tutti i luoghi di conflitto nel mondo.