“La Moby Prince è andata a collidere con la petroliera Agip Abruzzo per colpa della presenza di una terza nave comparsa improvvisamente davanti al traghetto che provocò una virata a sinistra che ha poi determinato l’incidente. Purtroppo questa nave non è ancora stata identificata con certezza”.
Lo ha detto Andrea Romano, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro Moby Prince, presentando la relazione conclusiva approvata oggi all’unanimità. Si è a un passo dalla verità, a quasi 32 anni dalla tragedia del Moby Prince, il traghetto a bordo del quale il 10 aprile 1991 persero la vita 140 persone, tra cui il motorista: il sambenedettese Sergio Rosetti.
Ma quale nave può aver causato la virata del Moby? Una potrebbe essere il peschereccio battente bandiera somala, la ’21 October II’, che era nel porto di Livorno per delle riparazioni. “Su questa nave abbiamo acquisito della documentazione e svolgiamo nella relazione finale delle supposizioni” ha spiegato Romano. Si tratta della stessa nave su cui su cui indagheranno gli inviati del TG3 Ilaria Alpi e Miran Hrovatin prima di essere assassinati a Mogadiscio in Somalia esattamente tre anni più tardi, il 20 marzo 1994.
L’altra pista è quella delle bettoline (o bettolina). ”Sappiamo che si fa riferimento a esse già nelle comunicazioni radio del comandante Superina, della Agip Abruzzo, che dice nei primi momenti: ‘ci è venuta addosso una bettolina’. Qui facciamo riferimento parziale ad altri elementi, come quello di un tubo che fuoriusciva dalla Agip Abruzzo e che potrebbe, uso il condizionale, rimandare ad attività di bunkeraggio clandestino in cui avrebbero potuto essere coinvolte delle bettoline”.