Un ragazzino ha bestemmiato in chiesa durante l’ora di catechismo. Il parroco ha invitato lui e altri ragazzini a scrivere le bestemmie che dicono abitualmente nel quaderno. Ed è scoppiato il caso, con la protesta dei genitori e il coinvolgimento dell’arcivescovo. Il fatto, raccontato dal Resto Del Carlino, è avvenuto in una parrocchia dell’entroterra pesarese, nella zona urbinate. I ragazzini stavano partecipando al catechismo, insieme al proprio parroco, quando ad un certo punto è uscita una bestemmia ad uno dei giovani presenti in chiesa. Il sacerdote ha poi invitato i giovani a scrivere sul quaderno le loro bestemmie, quelle che sono abituati a dire. Il parroco ha motivato questa scelta con l’intento di far prendere coscienza ai ragazzi della gravità o meno di ciò che si dice e si scrive, mettendoli davanti alle proprie responsabilità. Un episodio che non è affatto passato inosservato. Al ritorno a casa, i ragazzini hanno raccontato quanto accaduto ai propri genitori, e si sono alzate le proteste delle famiglie che, oltre a non mandare più i figli al catechismo, hanno interessato della vicenda l’arcivescovo. Quest’ultimo ha effettuato un richiamo al parroco. L’arcidiocesi di Urbino ha definito l’episodio “increscioso” e ha precisato di avere “intrapreso i suoi passi accogliendo con attenzione le condivisioni delle famiglie e incontrando personalmente il parroco per ascoltare le sue osservazioni in merito. Infatti il metodo che la Curia ha come proprio è quello di curare, senza clamori pubblici di alcun tipo, le relazioni con tutte le parti in causa per poter accertare la realtà dei fatti”. L’arcivescovo di Urbino Giovanni Tani ha manifestato “la disponibilità ad incontrare personalmente le famiglie e ha ottenuto la promessa del parroco di indire un incontro chiarificatore con i genitori”.