PESCARA – Il Gup di Pescara Gianluca Sarandrea ha respinto la richiesta delle parti civili di acquisire agli atti del processo in corso sulla tragedia di Rigopiano della sentenza della sesta sezione del tribunale civile di Milano, che ha bocciato il ricorso di indennizzo intentato contro una compagnia assicurativa dalla società proprietaria dell’albergo che invocava, appunto, il nesso di causalità tra il sisma e la valanga in merito ad una polizza relativa ai soli danni da terremoto.
La sentenza stabiliva che la valanga che il 18 gennaio del 2017 travolse l’hotel Rigopiano provocando la morte di 29 persone non fu innescata dalle scosse di terremoto che quel giorno interessarono l’Abruzzo.
Gli avvocati di parte civile Gabrielli e Guarini, che curano gli interessi degli eredi di Giorgia Di Biase, avevano chiesto al giudice di acquisire la perizia Ctu del processo milanese, nella quale si parla di un eventuale compattamento del manto nevoso a seguito delle scosse, ma che la valanga sarebbe poi avvenuta senza nessuna connessione: per i periti milanesi infatti “è oggettivamente escluso un distacco provocato dal sisma simultaneo alle scosse”. I legali chiedevano che “il giudice tenesse conto di diverse opinioni scientifiche”.