“Sono e sarò sempre con voi, non dimenticatemi mai. Ciao Beba”. La scritta su alcune magliette bianche con impressa una foto di Benedetta Vitali, 15enne di Fano, una delle sei vittime nella calca della Lanterna Azzurra di Corinaldo l’8 dicembre 2018, mostrate davanti al tribunale di Ancona da amici della ragazza prima del processo ‘bis’ nei confronti di 9 persone.
A giudizio componenti della Commissione di vigilanza che aveva rilasciato la licenza per pubblico spettacolo, la società che gestiva il locale e uno dei tre soci (gli altri, come i proprietari dell’immobile, hanno definito in precedenza le proprie posizioni in abbreviato).
All’ingresso a Palazzo di Giustizia, però, la vigilanza della struttura non ha consentito ai ragazzi di entrare con le magliette al seguito. Dunque sono entrati ma senza possibilità di indossarle all’interno del tribunale. “Non è possibile rimarginare questa ferita – ha detto uno degli amici di Benedetta all’esterno della struttura – ma vorremmo che questo capitolo giudiziario si chiudesse presto. Se lo meritano le famiglie delle vittime che sono qui ogni volta e si vedono sempre prolungare i tempi. La ‘banda dello spray? – ha aggiunto con riferimento ai giovani del Modenese già condannati in primo e secondo grado per aver scatenato il panico quella sera con lo spray al peperoncino al fine di commettere furti – Le colpe sono trasversali. La colpa non è tutta di quei ragazzi, anche le istituzioni dovrebbero tutelarci. I ragazzi hanno le loro colpe ma è un insieme di responsabilità”.
Per la cosiddetta banda dello spray udienza in Cassazione a Roma il prossimo 12 dicembre.