Più sicurezza con due posti di polizia già operativi negli ospedali di Civitanova Marche e Macerata, nelle adiacente dei rispettivi pronto soccorso. “Aver raggiunto questo obiettivo è un miracolo. – ha detto l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini che è vice presidente della giunta – Il tetto di spesa che limita le assunzioni vale non solo per il personale della sanità ma anche per le Forze di Polizia. Stato, Regione e aziende sanitarie si pongono il problema della sicurezza nei pronto soccorso e nelle corsie e la risposta è unitaria e soprattutto tempestiva. Si tratta dei primi due presidii nella provincia di Macerata che si aggiungono a quello fisso di Torrette”.
Saltamartini, che ha la delega alla Sanità e alla Sicurezza Urbana, ha partecipato ai tagli del nastro: “le due postazioni sono state realizzate in tempi record e questo testimonia la grande sinergia esistente tra le Istituzioni. Serviranno non solo a garantire la sicurezza del personale sanitario ma anche dei cittadini che, se dovesse accadere un reato, all’interno dell’Ospedale potranno già denunciare il fatto”.
Alle distinte cerimonie hanno preso parte il Prefetto di Macerata Flavio Ferdani, il Questore Vincenzo Trombadore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Nicola Candido e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Col. Ferdinando Falco, il commissario della Ast Macerata Andonio Draisci e il Sub Commissario Sanitario Daniela Corsi. Presente anche il Procuratore di Macerata Giovanni Narbone che ha plaudito all’iniziativa.
Il servizio si avvarrà di personale di tutte le Forze dell’ordine addette al controllo coordinato del territorio. I presidi si aggiungono alle guardie giurate già presenti nelle strutture: h24 a Macerata, e dalle 20 in poi, per tutta la notte, a Civitanova.
“Negli ultimi tre anni in Italia 5 mila episodi di aggressioni, circa 1.600 l’anno nelle strutture sanitarie italiane e il numero è sottostimato perché spesso non si arriva alla denuncia. In 7 casi su 10 la vittima è una donna: – ha ricordato Draisci – nel 40% dei casi è violenza fisica. Il servizio consentirà ai sanitari di continuare a lavorare con amore e dedizione e garantire ai pazienti tranquillità e sicurezza”.