Sono trascorsi più di cinque mesi dal terremoto, con magnitudo di 5,6, che lo scorso 9 novembre ha colpito il nord delle Marche. Uno dei beni maggiormente danneggiati dal sisma, e dalle scosse successive, è la chiesa di Roncosambaccio, nel territorio di Fano, che si è ritrovata con una porzione del soffitto crollata, il distacco di una canna del maestoso organo e altri cedimenti. La situazione all’interno del luogo di culto, inaccessibile ai fedeli, sta visibilmente peggiorando con ulteriori crolli. Il parroco don Gianni Petroni deve fare i conti anche con un’altra chiesa della sua diocesi, Santa Maria del Cardine, sempre a Fano, dichiarata inagibile. Dopo la dichrazione dello stato di emergenza e lo stanziamento da parte del Governo di risorse per l’attuazione dei primi interventi, don Gianni sollecita le istituzioni a utilizzare una parte di questi fondi per curare le ferite delle sue chiese.