ANCONA – Un uso sempre più precoce del consumo di alcol che inizia a 11 anni con un aumento del suo utilizzo anche fuori pasto soprattutto tra i ventenni, con la cosiddetta abbuffata alcolica o binge drinking. Abitudini che, a lungo andare, possono portare a problematiche gravi o malattie come epatite, cirrosi, infezioni e neuropatia: questi i temi al centro dell’evento “eat and drink well, live better” che si è tenuto alla facoltà di medicina e che si inserisce all’interno del piano di prevenzione regionale 2020-2025. Un incontro dedicato ai medici del futuro, giovani iscritti al primo anno di medicina presso l’università politecnica delle Marche.
Carla Pierini, dirigente medico psichiatra responsabile alcologia Ast Ancona commenta: “L’abbuffata alcolica è molto pericolosa: i giovani bevono da 5 a più bevande e spesso anche a digiuno. Le abitudini sono cambiate: non è più il bere mediterraneo quando dall’alcol si cercava il sapore, ora si cerca la disinibizione e fare gruppo con gli altri”.
Roberto Giachi, operatore unità di strada Informabus, spiega: “Siamo operativi da vent’anni per la prevenzione e non è facile ma spesso ragioniamo con i giovani sul tema dell’alcol e non solo. Anche sostanze stupefacenti e dipendenza tecnologica. Riusciamo a parlarci e, nel caso avessero bisogno, segnaliamo o trasportiamo il ragazzo al pronto soccorso. Non capita spesso ma in questi anni è successo”.