Dopo la firma dell’accordo di programma tra Regione e Comune di Pescara lo scorso 12 maggio sulla nuova sede della Regione, che sorgerà a Pescara nell’area di risulta il centrosinistra torna all’attacco. Il gruppo regionale del Pd e i gruppi consiliari di centrosinistra al Comune di Pescara, contestano in una affollata conferenza stampa, che l’accordo di programma stravolge il protocollo d’intesa firmato, invece, a settembre: le contestazioni su otto punti, tra i quali la realizzazione dei parcheggi, che mancherebbero così come annunciati, i tempi e la risorse per la realizzazione e progettazione. “Totalmente diverso, rispetto al protocollo d’intesa, – dice il consigliere regionale del Pd, Antonio Blasioli – intanto ci sono otto mesi in più per realizzarlo questo accordo di programma, questo accordo di programma non prevede niente per le opere compensative, cioè per tutti quei fondi necessari per continuare a realizzare il progetto dell’area risulta, circa 37 milioni di euro compensativi per la vendita di diecimila metri quadri alla Regione Abruzzo per la realizzazione della sede dovevano essere versati dalla Regione Abruzzo nell’accordo di programma, c’è un semplice pagherò, un impegno futuro, non si sa neanche quantificare”…..”questo contraddice la grande battaglia che il centrodestra aveva fatto contro questo progetto dell’area di risulta – prosegue Blasioli – sostenendo sempre che i parcheggi erano pochi per la città di Pescara. Poi mancano le risorse, non ci sono le risorse, nè per la progettazione (3,7 milioni di euro, c’è solo un milione e 900 mila euro) nè per la realizzazione (dei 45 milioni ci sono 8 milioni e mezzo dei due immobili messi in vendita ex sedi della Regione Abruzzo, quello di via Raffaello e quello di viale Bovio, ma il ricavato di questi immobili è già destinato alla Provincia dell’Aquila con una legge regionale. C’è poi la questione dei tempi, si dice sarà una sede pronta nel 2027, assolutamente non è vero: ci vorranno 500 giorni della progettazione e la progettazione dovrà essere scelta con un bando europeo. Ma la progettazione sarà possibile soltanto quando si reperiranno questi fondi, questi fondi naturalmente per procedere, quindi ci sarà bisogno di tantissimo altro tempo. Noi continuiamo a sostenere come abbiamo fatto il ricorso contro il Comitato Via, contro la decisione del Comitato Via sulla sede della Regione nell’area di risulta di Italia Nostra, naturalmente proporremo un altro ricorso oltre a quello perchè è necessario ed è fondamentale. Masci e tutta l’amministrazione comunale di Pescara si stanno svendendo la’rea di risulta un po’ come Totò vendette la Fontana di Trevi, una cosa non loro, perchè nessuno venderebbe una cosa propria con un pagherò o una cambiale”.