SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Lo stadio a chi garantisce solidità“: questo il succo delle dichiarazioni del sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo dopo il suo incontro con il presidente del Porto d’Ascoli Vittorio Massi, il quale sta lavorando per la nascita della “Nuova Samb”. Osservando, però, la lenta agonia della società in possesso, nonostante tutto, di Roberto Renzi.
“E a partire dal prossimo torneo ci sarà una Samb, una sola, al Riviera delle Palme. Quella che ci garantirà un progetto pluriennale, solido. Che parta dal settore giovanile“: dunque il sindaco scaccia l’incubo della doppia Samb e decide di entrare anche lui nella partita, non sportiva in questo caso, ma legale.
Giusto così. E finalmente. Lo abbiamo tra l’altro ripetuto fino allo sfinimento nel corso degli ultimi mesi durante la nostra trasmissione Cuore D Calcio: la Samb è una società privata ma il suo valore tracima ovviamente nell’interesse pubblico. Di pubblico la Samb ha un’altra cosa: gioca in uno stadio comunale e dunque l’Amministrazione Comunale, che non ha poteri di direzione all’interno del Consiglio di Amministrazione della Samb, può però porre dei vincoli e paletti nell’accordo col quale garantisce lo svolgimento delle partite nell’impianto di Viale dello Sport.
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La qual cosa fu ipotizzata inizialmente dal commercialista Massimiliano Castagna, durante i giorni caldi della gestione Serafino. Ribadita anche dall’amico Walter Del Gatto, e quindi diventata patrimonio comune.
Sono due le vie attraverso le quali l’Amministrazione Comunale può porsi rispetto alla Samb e a chi gioca al Riviera in maniera diversa rispetto al passato. Vie contingenti rispetto al momento attuale ma anche strategiche verso un futuro diverso rispetto al passato.
CONTINGENTI Dopo il fallimento Serafino e la decadenza della precedente convenzione Samb-Comune, il “Riviera” è stato affittato di domenica in domenica da Samb e Porto d’Ascoli, società chiamate a pagare una somma per ogni partita. Sembra che la Samb non abbia ancora saldato quanto spettante (accettiamo eventuali smentite se le cose fossero cambiate). Dunque il Comune potrebbe intervenire, nelle prossime settimane, negando l’uso dello stadio a chi presenta morosità pregresse. Per evitare il problema della doppia Samb, of course.
STRATEGICHE La convenzione è molto più articolata di un semplice accordo d’uso di un bene. E sarà bene inserire in futuro (e accennare già fin da ora: presto sentiremo Spazzafumo su questo) un vero e proprio codice etico e di gestione. Esempi: consentire all’Amministrazione Comunale di controllare immediatamente i dati di bilancio, le carte contabili, i criteri di gestione del settore giovanile. Si potrebbe continuare all’infinito. Obbligare la società rossoblù a un confronto pubblico semestrale con la cittadinanza. E via dicendo.
A metà strada tra lo “strategico” e il “contingente” vi è la situazione della Samb di Renzi, ovvero una società penalizzata di un punto per aver ritardato i pagamenti nella scorsa stagione (caso dell’allenatore Antonioli).
Nel bando della futura convenzione le società che hanno manifestato problemi nei pagamenti sportivi di questo genere potrebbero essere pesantemente penalizzate nel punteggio del bando. Una pietra tombale sul problema della doppia Samb.