Abruzzo, peculato e falso: indagati 19 poliziotti

PRATOLA PELIGNA – Avrebbero abbandonato il posto di lavoro per recarsi in esercizi commerciali, altri si sarebbero appartati durante il turno di notte per dormire nell’auto, alcuni avrebbero utilizzato per fini privati la vettura di servizio. Diciannove uomini in servizio presso la sottosezione della Polizia stradale di Pratola Peligna dovranno presentarsi il prossimo 15 giugno dinanzi al gip per l’interrogatorio di garanzia. Devono rispondere di falso, peculato, omissioni d’atto ufficio e furto. Sono queste, a vario titolo, le ipotesi di reato contestate dalla Procura della Repubblica di Sulmona. Un atto dovuto dopo la richiesta di applicazione della misura cautelare interdittiva. La maxi inchiesta è partita da un’articolata attività d’indagine, svolta dal 2019 al 2022, tramite intercettazioni telefoniche, pedinamenti elettronici, installazione di gps nelle auto di servizio e analisi delle telecamere di videosorveglianza. La contestazione dell’omissione di atti ufficio si sarebbe configurata perché qualche agente non avrebbe prestato soccorso ad un veicolo in panne e non avrebbe proceduto alla vigilanza e ai rilievi di un sinistro stradale. Tre anni di indagini e appostamenti che hanno portato sul tavolo della Procura una lunga e corposa informativa. Dal conto loro gli agenti sono pronti a respingere, tramite gli avvocati difensori (Alessandro Margiotta, Andrea Marino, Eva D’Alberto, Marialba Cucchiella) ogni addebito e a contestare tutte le accuse mosse. Al giudice il compito di stabilire se le condotte poste in essere sono solide per applicare la misura interdittiva ai 19 uomini in divisa