Pesaro – Centro Autismo, no dalla Regione alla sede di via Vatielli. Pd infuriato

Tutto era pronto. I fondi regionali e una variante urbanistica per il cambio di destinazione approvata dal consiglio comunale. Ma la Regione ha deciso che la sede per il centro dell’autismo non si realizzerà più in via Vatielli a Pesaro. Una scelta comunicata dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini in consiglio regionale, che ha fatto saltare sulla sedia il Pd pesarese e altri partiti della maggioranza di centrosinistra.

“Tutto da rifare, sono stati persi due anni e mezzo. La Regione ha annunciato che la sede di via Vatielli non va più bene”. Esattamente nella risposta in Aula si comunica che “l’Ast ha dato mandato al tavolo tecnico e all’ufficio tecnico di individuare un altra sede per il Centro autismo”.

“In questi anni – ricostruisce Biancani – quando esternavo la mia preoccupazione sul futuro di questo progetto, ritenendolo incompatibile con la Centrale operativa territoriale e segnalando criticità nelle scelte fatte dalla Regione, sono stato accusato in Aula e sulla stampa dalla maggioranza di centro destra di strumentalizzare la questione, di fare demagogia, se non addirittura terrorismo psicologico sui malati. Solo negli ultimi due anni ho presentato 4 interrogazioni, sottoscritte anche dalla consigliera Vitri, e la risposta costante confermava il proseguimento dell’iter per realizzare il Centro nell’ex asilo di via Vatielli, tanto che l’Asur, oggi Ast, ha presentato a fine 2022 una richiesta di variante urbanistica al Comune di Pesaro, affidando un incarico esterno, retribuito con soldi pubblici, per redigerla. Il 27 marzo l’amministrazione comunale, consapevole dell’importanza del progetto, ha approvato rapidamente la variante per 1208 metri quadrati di superficie netta, con possibilità di realizzare due piani fuori terra, proprio per garantire spazi adeguati per ospitare la struttura per i soggetti autistici.

Nella precedente interrogazione, presentata lo scorso aprile, chiedevo conferma sulla compatibilità del Centro con la realizzazione del Centrale operativa territoriale, prevista con i fondi del Pnrr. Sollecitavo risposte sui tempi del progetto esecutivo e sul cronoprogramma dei lavori. Dal punto di vista delle risorse la copertura c’era, i fondi per la costruzione sono stati stanziati nel 2018. Dal punto di vista della sede, il sito era stato individuato nell’ex asilo, anche su mia indicazione, già nel 2019, e la variante era già stata approvata. Nulla, stando alle risposte che mi venivano fornite, ostacolava il procedimento dell’iter. Oggi si sono accorti che la sede è incompatibile con la Centrale operativa territoriale, incompatibilità che denuncio da oltre un anno, ma si è scelto comunque di procedere, dimostrando superficialità e incapacità di pianificare. Oggi in Aula è stato comunicato che l’Ast ha incaricato il tavolo tecnico di ridefinire la collocazione del Centro per l’autismo.Come sostengo da oltre un anno, la sede della Centrale operativa territoriale poteva essere realizzata in altri spazi pubblici, che oltretutto io stesso avevo individuato, offrendomi di collaborare con i tecnici.

Tutta questa vicenda denota il pressapochismo con cui vengono fatte le scelte dall’amministrazione regionale. Non viene mai posta al centro la persona, con i suoi bisogni e le sue fragilità, evidentemente prevalgono altre logiche. Potevamo disporre del Centro in poco tempo, mentre ora è necessario ricominciare da capo e ora serviranno anni”.