ANCONA – Operavano anche nel porto dorico, oltre a quello di Taranto, i due imprenditori finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Bologna sospettati di aver fornito manodopera presso cantieri navali e, dirottato gli ingenti ricavi ottenuti su conti correnti radicati a Praga per eludere le tasse. Nei loro confronti sono state emesse dal gip del Tribunale di Bologna misure cautelari personali di divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale, nei confronti di due imprenditori nonché il sequestro preventivo per un valore di oltre 400 mila euro. Gli accertamenti, effettuati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna e diretti dalla locale Procura della Repubblica