Orsa Amarena, due periti nel luogo dell’uccisione

I due periti incaricati dalla Procura di Avezzano di far luce sulla morte dell’orsa Amarena hanno compiuto, in mattinata, rilievi presso l’abitazione dell’indagato, Andrea Leombruni, a San Benedetto dei Marsi. Il veterinario Fico e il perito balistico Minervini si sono recati nel luogo dello sparo dopo aver ricevuto l’incarico formale in tribunale ad Avezzano. L’esame autoptico della carcassa dell’animale si terrà nella giornata di martedì a Teramo presso l’Istituto zooprofilattico. Il reato prospettato è quello di uccisione di animale. Intanto continuano le ricerche dei suoi due cuccioli. E a parlare è il direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise Luciano Sammarone a 72 ore dalla morte dell’orsa Amarena: “E’ la prima volta che affrontiamo una situazione del genere, non era mai stata uccisa una mamma orsa con i cuccioli nella storia del Parco, esiste un protocollo per il recupero dei piccoli, ma non era mai stato attivato, c’è differenza tra il dire e il fare. Ieri abbiamo avvistato un solo cucciolo, stiamo cercando di capire se sia sempre lo stesso oppure sono i due fratelli divisi”. E le incursioni pacifiche degli orsi marsicani continuano. A Scanno (L’Aquila), nell’hotel Millepini, ieri l’orsa Gemma, di circa 25 anni, nota frequentatrice del paese: “è entrata, ha mangiato una torta, è uscita e se n’è andata”, ha spiegato Sammarone. Il proprietario dell’hotel era molto tranquillo, senza nessuna agitazione, ha solo chiesto al Parco come evitare che possa accadere di nuovo. Per la sicurezza di tutti, compresa dell’orsa Gemma.