TERAMO – Sono stati fotografati con gli infrarossi sotto ad un albero di mele pronti a dare la scalata ai frutti. I due cuccioli di Amarena, nati tra dicembre e gennaio scorsi, se la stanno cavando, insomma. Il Parco per questo, ha sospeso le attività di cattura dei due cuccioli di Amarena. I due esemplari stanno dimostrando di essere riusciti a sopravvivere e quindi ad alimentarsi e a muoversi autonomamente nel territorio, per quanto non siano affatto scongiurati i rischi per una loro nuova separazione nonché quelli della loro sopravvivenza. Da San Benedetto del Marsi, dove lo scorso 31 agosto una fucilata notturna li ha privati della madre, hanno già percorso chilometri nei boschi: stavolta sembrerebbe che siano rientrati nell’area del Pnalm, a circa una decina di chilometri dal Fucino. Ma l’appello ai cittadini è comunque quello “di rinunciare ad andare a cercare di avvistare i cuccioli, di non intralciare in alcun modo le operazioni di monitoraggio”. Tempi lunghi per l’ esame autoptico disposto dalla Procura di Avezzano che guida le indagini a carico dell’unico indagato, Andrea Leombruni. La carcassa da Avezzano è stata trasferita presso la clinica veterinaria dell’Università di Teramo per le lastre di chiarimento sul percorso del proiettile sparato. Successivamente il furgoncino ha fatto ritorno all’Istituto Zooprofilattico. I punti da chiarire chiesti dalla Procura di Avezzano riguardano causa e tempi della morte, ovvero quali tipo di arma e proiettili, quali lesioni hanno causato la morte dell’orsa, oltre all’esame balistico richiesto dal magistrato.