ANCONA – Ha attraccato verso le delle 8 di questa mattina alla banchina 19 del porto di Ancona la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée con 68 migranti, tutti uomini, tra cui tre minorenni, che erano stati soccorsi cinque giorni fa in acque internazionali al largo della Libia mentre viaggiavano sul barcone di legno a due livelli. Sono in corso ora procedure per lo sbarco e l’identificazione, con il coordinamento della Prefettura di Ancona, e l’ausilio, tra gli altri, dei medici Usmaf per la vigilanza medica transfrontaliera: sarebbero quattro le persone che avrebbero bisogno di assistenza medica tra le quali una con una pregressa ferita da arma da fuoco. Gli accertamenti medici devono comunque eseguiti al centro sportivo Paolinelli, nella zona della Baraccola, in precedenza utilizzato anche per le vaccinazioni anti-Covid, dove le 68 persone verranno trasferiti per le visite. I naufraghi arrivati con la Ocean Viking provengono da vari paesi tra cui Siria, Bangladesh, Pakistan, Egitto e Palestina. “I naufraghi stanno relativamente bene – fanno sapere da Sos Mediterranée – a parte chi ha subito traumi pregressi in Libia da dove sono partiti e dove hanno vissuto un un vero inferno con traumi fisici e psicologici. E’ chiaro che hanno fatto un viaggio assurdo per 24ore in mare su un un’imbarcazione che definire tale è un’esagerazione, un barcone artigianale di legno su due livelli, pericoloso; poi sono stati soccorsi da noi e sono stati spediti ad Ancona con cinque giorni di navigazione, uno stress ulteriore. Non si capisce la necessità – sottolineano da Sos Mediterranée – di assegnare un porto così lontano a parte fare perdere tempo e soldi alle navi impegnate nei soccorsi”. Secondo le attuali informazioni, non dovrebbero restare nelle Marche. Al porto di Ancona è presente anche il vice sindaco di Ancona Giovanni Zinni oltre ad associazioni e alle altre istituzioni coinvolte per l’assistenza