Per un imprenditore pakistano, ma residente a Montecosaro, si sono aperte le porte del carcere di Montacuto a conclusione di un’attività di indagine sul caporalato e lo sfruttamento del lavoro nel settore dell’agricoltura, coordinata dalla Procura di Macerata e portata avanti dal Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata e dalla Polizia di Stato.
Il presunto caporale, avrebbe reclutato quotidianamente una trentina di persone, fino a picchi di 60, per impiegarli nei campi dall’alba fino al pomeriggio con turni massacrati e una retribuzione di 4-5 euro all’ora.
Oltre all’arresto, nell’operazione “Sick Vegetables” sono stati sequestrati l’azienda e sei mezzi utilizzati per trasportare i lavoratori nelle campagne del maceratese, fermano e piceno: perlopiù stranieri regolari in Italia, a volte reclutati dai Caf.