La drammatica vicenda dell’Hotel Rigopiano, nel comune di Farindola, rappresenta ancora oggi un nodo irrisolto nel panorama giudiziario italiano. Il Comitato delle vittime, costituito dai familiari delle 29 persone tragicamente decedute a seguito del crollo dell’albergo, si trova in una situazione di crescente preoccupazione dovuta alla mancanza di notizie riguardanti le udienze d’appello.
L’evento che sconvolse l’Italia avvenne il 18 gennaio del 2017, quando una valanga colpì l’Hotel Rigopiano, causando il crollo della struttura. Una tragedia che suscitò un’onda di indignazione e dolore in tutto il paese, ma la ricerca di giustizia per le vittime e le loro famiglie è ancora oggi un cammino tortuoso.
Dopo la sentenza di primo grado, datata 23 febbraio dell’anno scorso, le famiglie delle vittime hanno dovuto aspettare 90 giorni per conoscere le motivazioni di questa decisione, che è stata percepita come ingiusta ed inaccettabile. Successivamente, hanno atteso ulteriori 45 giorni per l’impugnazione da parte della procura di Pescara, che è stata depositata il 4 luglio di quest’anno.
Il tempo continua a passare, senza che vengano fissate le date delle udienze d’appello. Una situazione preoccupa enormemente il Comitato delle vittime dell’Hotel Rigopiano, che teme che il processo possa cadere in prescrizione. Sarebbe una conclusione drammatica e indegna per una tragedia che avrebbe potuto essere evitata.
Il Comitato delle vittime sottolinea le numerose contraddizioni emerse nell’impugnazione della sentenza di primo grado da parte dei procuratori di Pescara che seguono il caso.
I familiari non possono permettere che questa tragedia cada nell’oblio del “nessun colpevole”. È necessario che la giustizia sia fatta e che le vittime dell’Hotel Rigopiano ricevano il risarcimento che meritano.