MONDOLFO – E’ morto in ospedale a Pesaro Mia Junaid, il 23enne del Bangladesh, travolto, nella notte tra venerdì e sabato, da un’auto sulla Statale Valcesano, nel territorio di Mondolfo, mentre attraversava la strada insieme ad un amico. L’altro ferito, 29 anni, anche lui originario del Bangladesh e portato in ospedale ad Ancona, ha invece riportato fratture agli altri inferiori e non è in pericolo di vita. A travolgere i due pedoni, una Ford Focus grigia guidata da Magaly Montesino Mayor, 42enne di origini cubane, non si è fermata per prestare soccorso lasciando i due feriti a terra. Sul posto poco dopo è arrivato un altro conducente che ha visto i feriti e ha dato subito l’allarme all’ambulanza e alle forze dell’ordine. Un teste chiave che ha visto l’auto della donna fuggire. La misura nei confronti della cubana era scattata per lesioni gravissime e omissione di soccorso, ora il capo di imputazione si è trasformato in omicidio stradale aggravato dalla fuga. La 42enne è stata sottoposta ad accertamenti, di cui ancora non è pervenuto l’esito, per verificare se guidasse sotto l’effetto di droga o alcol. Lunedì mattina si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto per la 42enne. E proprio in tribunale la donna ha appreso della morte del 23enne, scoppiando in lacrime e andando sotto shock. Il suo legale ha chiesto l’interruzione dell’esame dell’indagato che avrebbe detto di non aver visto nulla. Il tribunale ha convalidato l’arresto e poi ha rimesso in libertà la donna che era agli arresti domiciliari dopo essere stata rintracciata e arrestata dai carabinieri nella sua residenza di Mondolfo. L’auto guidata dalla cubana, posto sotto sequestro, secondo le ricostruzioni stava percorrendo la via Valcesano in direzione Marotta. Sulla stessa carreggiata camminavano in senso opposto i due pedoni, proprio per rendersi visibili ai fari delle auto. Ma nonostante questo, probabilmente con una perdita del controllo, la conducente, poco dopo la mezzanotte, ha investito violentemente i due ragazzi. Le condizioni del 23enne erano subito apparse gravissime, a causa di un trauma cranico, al momento del ricovero in ospedale. Mia Junaid era residente a Marotta, ma domiciliato a Trecastelli. Lavorava come operaio in una ditta di cantieristica navale. Potrebbe volerci qualche giorno per la restituzione della salma, prima che i funerali siano celebrati in Bangladesh.