I killer di Marcello Bruzzese avevano effettuato sopralluoghi nel centro storico di Pesaro per tre giorni consecutivi prima di commettere l’omicidio. E sono stati inchiodati dalle telecamere nelle strade del cuore cittadino, dai targa system e dalle celle telefoniche. Sono emersi questi particolari nella dettagliata testimonianza del colonnello dei carabinieri dei Ros resa in tribunale a Pesaro, davanti alla corte d’assise, nel processo a carico di Rocco Versace per l’omicidio di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 in via Bovio. Il 57enne calabrese è accusato di omicidio volontario aggravato dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, in questo caso la cosca calabrese dei Crea, al quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Versace è stato arrestato dai carabinieri del Ros di Ancona nell’ottobre del 2021 assieme a Francesco Candiloro e Michelangelo Tripodi, condannati entrambi all’ergastolo dal Tribunale di Ancona con il rito abbreviato. Versace per la procura avrebbe avuto un ruolo importante nel pianificare l’omicidio di Bruzzese. Versace durante l’udienza era collegato dal carcere dove è rinchiuso. Bruzzese era rientrato a Pesaro, proveniente dalla Corsica dove lavorava da un anno, la notte tra il 21 e il 22 dicembre. Dal pomerigigo successivo, come raccontato dal colonnello dei Ros, sono iniziati i sopalluoghi dei due killer, i quali
nel pomeriggio di Natale, hanno atteso la vittima mentre usciva dal portone di casa per andare a prendere l’auto nel parcheggio. E poi si sono mossi al passaggio della vettura, come ripreso dalle telecamere, bloccandolo nel suo garage, dove è stato ucciso con due pistole diverse. Le indagini, che hanno potuto contare anche su due testimonianze dei residenti della zona, si sono allargate agli spostamenti in auto dei killer, attraverso l’ausilid dei targa system posizionati sulla Statale 16 che collega Pesaro alla Romagna, nelle ore precedenti e successive all’micido, oltre ad uno spostamento dalla Toscana avvenuti qualche giorno prima. Il Ros ha individuato i cellulari criptati utilizzati dai due killer agganciati alle celle telefoniche, risalendo anche ad un pernottamento, con identità false, in un albergo pesarese nel mese di novembre, oltre ad un viaggio effettuato in Albania nel mese di agosto dell ostesso anno. Undici familiari di Marcello Bruzzese si erano costituiti parte civile, con la richiesta di un milione di euro come risarcimento. Il tribunale di Ancona, nella sentenza di condanna all’ergastolo per Candiloro e Tripodi, ha stabilito come risarcimento una provvisionale di 100.000 euro.