ANCONA – Nelle Marche il primo protocollo regionale di collaborazione tra Inps, Ambiti Territoriali Sociali, Centri Antiviolenza e Case Rifugio sul territorio per aiutare le donne vittime di violenza di genere, stalking e mobbing, ad uscire dalla spirale dei maltrattamenti.
L’accordo crea una rete di sostegno, istituendo un canale di dialogo diretto tra vari enti, per individuare rapidamente l’esistenza di diritti previdenziali a cui possano accedere le donne vittime di violenza.
Siglato il 25 luglio e valido fino al 31 dicembre 2026, il protocollo è stato presentato oggi nella sede della Direzione Regionale Marche dell’Inps.
Nell’ambito dell’accordo di collaborazione, che rientra nel progetto ‘Inps per Tutti’, i centri antiviolenza e le case rifugio metteranno in contatto con l’istituto le donne che hanno i requisiti per accedere alle prestazioni previste nei casi di violenza.
Una consulenza che avviene nel più stretto anonimato per la donna. L’obiettivo è quello di aiutare le vittime di violenza ad avere una propria indipendenza economica, un aspetto cruciale nel percorso di uscita dai maltrattamenti che il più delle volte avvengono tra le pareti domestiche.
Tra le prestazioni a cui le donne possono accedere ci sono il reddito di libertà e il congedo indennizzato, ma l’Inps può intervenire anche con la denuncia di rapporti di lavoro ‘in nero’ nell’azienda di famiglia, con le prestazioni di sostegno del reddito, con l’assegno unico, con l’invalidità e l’inabilità nei casi in cui le violenze abbiano compromesso la capacità di lavoro della donna.
Un’altra misura di sostegno è quella del microcredito di libertà che nelle Marche vede come capofila la Caritas di Pesaro. Il protocollo ha previsto anche momenti formativi per le operatrici Inps coinvolte nella consulenza, 25 quelle che hanno aderito volontariamente nelle Marche, da parte di 30 volontarie di Cav e Case Rifugio, mentre a breve verrà sottoscritto un protocollo analogo anche con Caritas. Nelle Marche sono 144 le domande di reddito di libertà presentate a partire dal 2021, 18 le richieste di congedo indennizzato.