ANCONA – Un progetto da 22 milioni di euro. Cinque anni per realizzare il terminal. Ben 7400 metri quadrati la capienza dell’home Port di Msc: il Molo Clementino un affare che scotta tra posizioni politiche differenti e inconciliabili. Il sindaco Daniele Silvetti tira il freno sul progetto, a dare il suo appoggio anche il governatore Francesco Acquaroli mentre il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, che certo ha il suo peso specifico anche all’interno del consiglio comunale, ha una posizione opposta a quella del primo cittadino.
Dice Ciccioli: “Ora serve un salto di qualità La logistica in questo momento rappresenta il 25% dell’economia del mondo, e il 13% del Pil italiano. Ancona più essere un grande giocatore in questa partita. Ad oggi è il porto più grande di tutto l’Adriatico e dobbiamo mantenere e sviluppare questa priorità. Oggi la logistica è inter-modalità. Le crociere portano benessere e mentre i traghetti trasferiscono solo le persone con le crociere spendono”. Ciccioli risponde così alle critiche sulla questione ambientale. “Chi è contro la salute? Solo un pazzo. Diventerà obbligatoria l’elettrificazione e le banchine anconetane si stanno adeguando. Dobbiamo progredire rispettando sempre tutti gli standard”.