ASCOLI PICENO – Un salto all’indietro di quasi tre mesi. Al pronti-via di agosto. Al doppio ruzzolone, Cosenza più Modena. L’Ascoli si riscopre fragile. Riassapora vecchie paure. Domani si giocano due recuperi, incluso il Lecco-Spezia che potrebbe complicare ancora di più la classifica bianconera. Già così i playout sono tornati vicini.
E allora la tappa di sabato allo stadio Del Duca, contro il Como di Moreno Longo, ha un peso enorme. Tappa, la numero 13, affacciata sulla terza sosta del campionato cadetto, che precede le due trasferte in serie della seconda metà di novembre: a Reggio Emilia prima e a Venezia poi, sul campo della vice capolista. Insomma: la prossima è da vincere. Per ridare serenità ad allenatore, squadra, ambiente. A tutti.
Ma al solito l’Ascoli deve fare i conti con l’emergenza. Quella in difesa. Viviano sconterà il secondo e ultimo turno di squalifica, spazio ancora al vice Barosi in porta. Tavcar è fuori sicuro, Bodgan e Botteghin sono da valutare. Viali cova una speranzella di recuperare il capitano, alle prese con la lesione al collaterale rimediata in casa con la Sampdoria, ma non è detto. Dura anche per Bellusci, che si è infortunato alla coscia a Bari: il centrale ascolano non avrebbe riportato lesioni, ma rimetterlo in piedi per sabato non sarà semplice. Uno dei due potrebbe stringere i denti. Anche perché l’esperimento Adjapong centrale, nella ripresa del San Nicola, non è andato granché bene. Di sicuro Viali ha aggregato già da un po’ il difensore della Primavera Emiliano Rossi, classe 2004.
Dunque, cerotti e morale a terra. L’Ascoli deve trovare la forza di rialzarsi. Il Del Duca darà una mano. Per il mercato, invece, tocca ancora aspettare. La società, ingaggiato il direttore sportivo Marco Giannitti al posto di Marco Valentini, ha voluto aspettare. Da qui alle riapertura delle liste restano 7 partite, inclusa Ascoli-Como. Quella da non fallire.
Foto Ascoli Calcio