Concetta Marruocco è morta, ammazzata dal marito. Ma al Tribunale di Ancona va avanti il processo per maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale contro Franco Panariello da cui si stava separando. Quell’uomo che il 14 ottobre scorso l’ha uccisa con 39 coltellate, a Cerrete d’Esi. Un procedimento iniziato prima che l’imputato, 55 anni, originario di Torre del Greco ma da anni residente nel Fabrianese, decidesse di ucciderla. Per quel procedimento aveva un divieto di avvicinamento alla moglie, con il braccialetto elettronico che però non è suonato per avvertirla. Un mese prima della morte, Concetta aveva raccontato in tribunale i soprusi subiti da lei e dalla figlia e le violenze sessuali che avevano portato la Procura ad ampliare il capo di imputazione. Oggi è stata sentita come testimone la sorella della vittima, Raffaela Marruocco. Per non influenzare la sua deposizione è stato messo in aula un paravento per coprire Panariello, portato in aula dal carcere di Montacuto dove si trova con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato dai futili motivi, dall’uso dell’arma, dal vincolo di parentela, dalla presenza della figlia minore in casa, dalla violazione del divieto di avvicinamento e dalla premeditazione. “Mia sorella subiva botte e minacce continue – ha detto Raffaela -. Da anni si rifugiava a casa mia quando il marito la picchiava, ho assistito anche io a diversi episodi. Concetta non aveva più nemmeno un nome in casa. Lui la insultava”. La testimonianza è andata avanti per quasi un’ora e ha toccato anche i fatti del 28 febbraio scorso che avevano portato Concetta a lasciare la casa con la figlia e andare dai carabinieri. Una lite per le gocce per l’otite da somministrare alla figlia: il giorno dopo quando la donna era rientrata dalla farmacia, il marito l’aveva picchiata e “un calcio lo aveva preso anche mia nipote intervenuta per difendere la madre. Lui l’aveva presa al collo, sbattuta su un armadio. Sono venute tutte e due a rifugiarsi da me”. Raffaela ha raccontato anche di problemi di soldi e di altri abusi. Prossima udienza il 7 dicembre per sentire altri testi. Le indagini sull’omicidio di Cerreto d’Esi sono quasi terminate e la Procura potrebbe chiedere il giudizio immediato per Panariello, difesa dall’avvocato Ruggero Benvenuto. Si attende anche l’esito di una perizia psichiatrica fatta dal consulente della difesa Alessando Meluzzi.