ANCONA – Dopo il minuto di non silenzio tra i banchi di scuola, anche la comunità universitaria anconetana si stringe nel ricordo di Giulia Cecchettin, “giovane donna brutalmente uccisa dall’ex fidanzato nell’ennesimo caso di femminicidio”.
Lo farà mercoledì 22 novembre alle 18.45 con il “Corteo con fiaccolata per Giulia Cecchettin, contro la violenza di genere” che partirà da piazza IV Novembre, lato pineta, e proseguirà per il viale della Vittoria per poi arrivare a piazza Roma.
L’iniziativa è promossa dall’associazione culturale universitaria e lista di rappresentanza dell’Univpm Gulliver e da Non Una di Meno Transterritoriale Marche. Il corteo sarà accompagnato da interventi, musica e poesie.
La cittadinanza è invitata a partecipare, portando cartelloni, indumenti viola o fucsia, oggetti per far rumore e candele. Si chiede di non portare simboli politici o bandiere.
“Sarà un momento di incontro tra la cittadinanza e la componente studentesca – si legge in una nota di Gulliver -. Non solo per ricordare Giulia Cecchettin e tutte le vittime di femminicidio, ma anche per riflettere sul contesto socioculturale in cui questi eventi sono collocati. Nella società patriarcale, in cui il femminile è relegato ad una posizione di inferiorità e in cui è pervasiva la cultura del possesso, la violenza non solo non solo non è condannata, ma addirittura giustificata. Ogni episodio di cronaca è inevitabilmente accompagnato da domande riguardo le motivazioni della rabbia degli aguzzini, riguardo agli indumenti della vittima o su cosa stesse facendo al momento dell’aggressione – prosegue la nota -. Gli assassini e gli stupratori vengono descritti come mostri, come anomalie della società, quando invece sono soltanto i figli di quella che viene definita ‘cultura dello stupro’, che inizia negli spogliatoi, nelle risate tra ragazzi che si vantano di aver fatto piangere l’ennesima ragazza, nelle urla tra le mura di casa, negli squallidi commenti sulle donne e sul loro corpo su ogni tipo di mezzo di comunicazione, in TV quando i programmi televisivi sono aperti da inquadrature su corpi di donne che ballano”.
Secondo Gulliver “per abbattere la violenza di genere i minuti di silenzio non sono sufficienti, il primo passo è rieducare la popolazione tutta, a partire da scuole e università, ma anche negli ambienti di lavoro e in famiglia. Una vera e propria rivoluzione culturale che passa anche attraverso le manifestazioni e i cortei, anche in vista della Giornata Internazionale contro la violenza di genere, che ricorre il 25 novembre”.