In Serie D tre under obbligatori (e non quattro) dal 2024/2025

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non più quattro ma tre under obbligatori, sempre in campo, in Serie D per le stagioni 2024/2025 e 2025/2026. E per la prima volta in assoluto. Una decisione presa di comune accordo, stamattina, dalle società nella riunione di Roma. A comunicarlo è la stessa Lega nazionale dilettanti con una nota ufficiale.

Sono intervenuti il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete, il Coordinatore del Dipartimento Interregionale Luigi Barbiero, il Segretario del Dipartimento Interregionale Mauro de Angelis ed i Consiglieri Pietro Bertapelle, Massimo Caldaroni, Francesco Cupparo, Giuseppe Dello Iacono, Giacomo Diciannove, Sergio Gardellini, Maria Teresa Montaguti e Giuseppe Pandolfini. Hanno partecipato il responsabile della CAN D Alessandro Pizzi, il Coordinatore di tutte le Rappresentative giovanili LND Massimo Piscedda e il selezionatore della Rappresentativa Serie D Giuliano Giannichedda. Presente anche il Senior Store Manager di Macron Samuele Gasperoni ed il Responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar AG Marcello Presilla.

Giancarlo Abete ha sottolineato l’importanza della Serie D all’interno del sistema calcio italiano: “La riforma che ha portato a tre i livelli del calcio professionistico ha puntellato la funzione della Serie D dandole una nuova centralità strutturale”. Abete ha rassicurato i club sull’impegno della LND per attutire gli effetti della riforma dello sport: “Stiamo vivendo una situazione senza precedenti, una vera e propria rivoluzione copernicana. Al 3 Dicembre sono già stati depositati oltre 36.000 contratti di lavoro, un dato che la dice lunga sugli effetti che questa riforma sta sortendo. Non dobbiamo indietreggiare. Possiamo procedere con senso di responsabilità abbracciando le novità senza perdere la nostra identità. Voi ne siete l’esempio con i progetti, il rispetto delle regole ed i comportamenti corretti. Non dimenticatevi mai che la LND è al vostro servizio”.

Foto US Sambenedettese (il presidente Vittorio Massi insieme ad Abete)