L’Ascoli nel baratro: come quella volta nel 2020

ASCOLI PICENO – È un salto all’indietro di tre anni. Al dicembre 2020, a quella che resta – almeno per ora – la stagione più brutta dei 5 anni di gestione Massimo Pulcinelli. Errori che non andavano ripetuti, e invece ecco di nuovo l’Ascoli in zona retrocessione. Stavolta penultimo in classifica, allora fanalino di coda. 13 punti in 16 giornate adesso, 10 all’epoca con Delio Rossi dopo Valerio Bertotto, e dovette pensarci Andrea Sottil a firmare l’impresa salvezza, a risalire dal fondo. Ora l’Ascoli, senza vittoria dal 21 ottobre, dal 2-0 di Lecco, ha richiamato Fabrizio Castori (nella foto), dopo aver licenziato William Viali. Un punto in tre partite per il grande vecchio della panchina.

Attenuanti? Gli infortuni. Sei assenze anche contro lo Spezia, con il vice capitano Giuseppe Bellusci rimesso in piedi all’ultimo e uscito nel finale, quando – forse non è un caso – è maturata la rete del 2-1 ligure. “Non meritavamo di perdere, ma abbiamo dei limiti” la sintesi di Castori.

Limiti a cui dovrà porre rimedio il direttore sportivo Marco Giannitti. Ecco. Patron Massimo Pulcinelli, dopo l’ennesima contestazione nei suoi confronti, è rimasto muto, arroccandosi – sui social – dietro un silenzio che a suo dire denota classe (vedi post sotto). Lunedì toccherà al ds esprimere ufficialmente la posizione della società in conferenza stampa. Castori ha già bussato a rinforzi, ora gli preme sottolineare altro.

La storia su Instagram di Massimo Pulcinelli

Il calendario non aiuta. Sabato al Del Duca arriva il Catanzaro dell’ex Vincenzo Vivarini, primo allenatore dell’era Pulcinelli in bianconero e adesso in Calabria in lotta per la promozione. “Non dobbiamo deprimerci, la Serie B è lungo e difficile per tutti” è stato il monito di mister Castori dopo l’1-2 con lo Spezia.

Su col morale, allora. Anche se la montagna da scalare appare ripidissima. E fa paura.

Foto Ascoli Calcio