SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Roberto Renzi e la AS Sambenedettese: due anni sul filo del rasoio. Cento volte l’ha ceduta, cento e una se l’è tenuta; mille volte ha toccato il fondo, anche di più è ripartito. É la solita estate rossoblù – se non fosse che è già pronto e avviato il progetto di Vittorio Massi, la San Benedetto Calcio.
Stavolta, però, per Renzi (nella foto sopra con il figlio Nicolò) sembra davvero dura ricominciare. La prima scadenza, quella delle liberatorie da far firmare alla squadra dell’ultima stagione, è dietro l’angolo: 30 giugno. Provvederà il presidente? O chi per lui?
L’ultima boutade: la Samb a Massimiliano Santopadre, il quale tre settimane fa, dopo la retrocessione in Lega Pro e le pressioni della piazza, ha (ri)messo in vendita il suo Perugia (specificando in realtà che è così dal 2017). Ebbene, il patron del Grifo smentisce di essere interessato alla Samb: “Renzi nemmeno lo conosco. Dirò di più: se riesco a cedere il Perugia non ho alcuna intenzione di rientrare nel mondo del calcio”.
Massimiliano Santopadre (Foto Calcio Grifo)
Dunque, fuori un altro. Renzi resta a barcamenarsi in una situazione disperata. Con le quote pignorate, i debiti con fornitori e squadra (rimborsi spese fermi a ottobre, tanto che sarebbe in arrivo un’altra inibizione), i lodi arbitrali. Non solo: il numero 1 rossoblù è senza stadio (il Comune vanta 25mila euro di credito per il Riviera delle Palme), senza centro sportivo (la convenzione del Samba Village è scaduta a maggio) e senza lo zoccolo duro del tifo che l’ha mollato a marzo.
Le scadenze incombono e l’iscrizione alla prossima Serie D, pure: domande e incartamenti da presentare tra il 10 e il 14 luglio, alle 18.
La terza estate spericolata di Renzi è appena partita.