ROMA – “È stato finalmente raggiunto oggi con Elica al Ministro dello Sviluppo economico, dopo otto mesi di lotte e di dura vertenza, un preliminare di accordo che scongiura i licenziamenti e traccia un futuro per la fabbrica italiana, le cui produzioni saranno incentrate sui modelli di cappe di alta gamma. Ora l’intesa sarà sottoposta al voto dei lavoratori per la sua approvazione definitiva”: lo dichiarano Gianluca Ficco, segreterio nazionale Uilm, e Vincenzo Gentilucci, segretario della Uilm di Ancona.
“La vertenza – spiegano Ficco e Gentilucci – era sorta il 31 marzo 2021, allorquando la Direzione di Elica aveva annunciato ben 409 esuberi su una platea di 560 dipendenti fra gli stabilimenti di Cerreto d’Esi e di Mergo, entrambi in provincia di Ancona. Con l’accordo di oggi, nell’ambito di un piano che durerà 36 mesi, le potenziali eccedenze sono ridotte a 150 e soprattutto si pattuisce che saranno affrontate con un percorso di ammortizzatori sociali e di uscite incentivate esclusivamente volontarie, così da scongiurare del tutto i licenziamenti coatti. La fabbrica di Cerreto cesserà l’attività, ma i suoi dipendenti verranno tutti trasferiti nella vicina Mergo; inoltre sul sito lasciato da Elica è previsto un piano di reindustrializzazione, che speriamo possa offrire opportunità occupazionali ai lavoratori di Elica che volessero approfittarne, giacché è previsto un piano di ricollocazione esterna su base volontaria”.
“Più in particolare – proseguono Ficco e Gentilucci – è previsto che a partire da marzo, o da un mese successivo da definire, Elica faccia ricorso per 24 mesi al contratto di solidarietà, prorogabili per altri 12 mesi, con una riduzione massima dell’orario di lavoro del 25%, riconoscendo peraltro un trattamento di miglior favore sulla maturazione dei ratei degli istituiti salariali indiretti, nonché un ticket pasto giornaliero di 6 euro. In ogni caso c’è l’impegno esplicito che fra tre anni il personale si attesti a 400 dipendenti occupati a tempo pieno.
Quanti agli incentivi per le uscite volontarie, è prevista un’integrazione alla indennità di naspi per coloro che possono agganciare la pensione
durante il relativo periodo di fruizione, mentre per gli altri sono previsti incentivi fino a un massimo di 75 mila euro”.
“Si tratta – concludono Ficco e Gentilucci – di un’intesa molto importante, poiché non solo nell’immediato scongiura i licenziamenti, ma in prospettiva getta le basi per un futuro stabile. La fabbrica di Mergo riceve infatti una nuova missione produttiva, concentrandosi sui modelli di alta gamma, che torneranno o verranno prodotti per la prima volta in Italia, quali ad esempio i piani cottura aspiranti Nikola Tesla o le cappe così dette ceiling. Se i lavoratori vorranno approvare l’accordo, sarà nostro compito come sindacato vigilare sulla sua corretta e puntuale applicazione negli appositi tavoli di confronto periodici che abbiamo appositamente costituito”.