SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Samb ancora senza allenatore. Tempo da perdere, non ce ne sarebbe. Ma evidentemente la società rossoblù, 2 punti appena sopra i playout, deve rendersi conto che la salvezza è ancora tutta da costruire. Non ha compreso la fatica a ribaltare il registro di una stagione disgraziatissima, nell’anno del centenario poi.
E quindi Samb senza allenatore. O meglio quello ci sarebbe, ma è congelato: Manolo Manoni. Accordo economico già raggiunto, ieri. L’annuncio però è slittato. Il tecnico nato a Jesi ma grottammarese d’adozione, con il quale al netto delle smentite ci sarebbero stati colloqui approfonditi, sarebbe in attesa di un cenno da Roberto Renzi.
Ieri il presidente rossoblù si sarebbe sentito dire dai giocatori che loro preferirebbero la soluzione interna: il vice allenatore Daniele Romandini e il preparatore dei portieri Stefano Visi, oggi a guidare la ripresa dei lavori al Samba Village. Convinto il primo, non il secondo, troppo legato al dimissionario Sante Alfonsi, che di fare un altro giro all’inferno non se l’è sentita.
La squadra, intanto, ha incassato l’ennesima promessa: entro la settimana i rimborsi spese di novembre, entro fine mesi quelli di dicembre.
E l’allenatore (che ancora non c’è)? Magari lo stesso Renzi spera che qualcosa possa accadere a breve. Si è cautelato con Manoni, ma ha preso tempo. Per far sbollire l’addio di Alfonsi? Perché la coppia ad interim – entrambi però, all’unisono – prenda coscienza di poter restare sulla barca? Un po’ quanto è successo nel dicembre 2021, dopo l’esonero di Mauro Antonioli, con Alfonsi e Visi che da traghettatori poi divennero scelta definitiva.
Adesso è un’altra storia. Un altro spogliatoio. Una squadra differente e soprattutto piena di cerotti, con l’ultima tegola rappresentata dal sospetto stiramento alla coscia del portiere Guerrieri (due o tre settimane di stop per l’ex Lazio).
Non basta. Adesso c’è pure un Renzi ancora più solo. Che ha perso per strada dirigenti, alleati. Tifosi e ambiente, invece, li ha contro già da un po’. Il presidente rossoblù, alle prese con le solite difficoltà economiche e sempre a caccia di sponsor, non si fida più di nessuno. Anche per questo avrebbe responsabilizzato il figlio Nicolò, giovanissimo direttore generale (nella foto in primo piano con il padre). Le valutazioni sulla guida tecnica passano anche da questi equilibri.
Di sicuro domenica al Riviera delle Palme arriva il Chieti. E la Samb, eccola lì a riflettere, in un clima di grande confusione e nel pieno di una crisi che puzza di irreversibilità.